In vista del big match in programma dopo la sosta, il prossimo 26 novembre, fra Inter e Juventus, si discute delle affinità e delle divergenze in ballo fra la prima e la seconda di Serie A
L’Inter comanda la classifica del campionato italiano con 31 punti (10 vittorie, un pareggio e una sconfitta), ma subito dietro c’è la Juventus, a 19 punti (9 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta). Sono le squadra con le migliori difese del campionato (l’Inter ha subito solo 6 goal in 12 partite, la Juve 7). I bianconeri possono anche contare su una striscia di sei clean sheet consecutivi, interrotta col goal subito contro il Cagliari. La differenza, nei numeri, fra Inter e Juventus, arriva con il conteggio dei goal fatti: 29 per i nerazzurri, 19 per i torinesi.
E bastano questi dati per capire qual è il punto di forza della squadra allenata da Allegri. Non è una novità: da più di due anni, la Juve dimostra una grande solidità difensiva. Pur attaccando poco e facendo di conseguenza pochi goal, i bianconeri riescono a vincere le partite. E questo grazie all’ottima fase di non possesso.
Anche l’Inter può contare su una difesa forte e funzionale. Entrambe le squadre sono attrezzate tecnicamente e tatticamente per subire poco. Anche se le modalità attraverso cui questi valori si esplicano sono molto differenti.
Innanzitutto salta all’occhio come la Juve difenda sempre con tanti uomini sotto la linea della palla. Allegri punta a ingolfare la propria area per rendere difficile agli avversari ogni tipo di conclusione pulita.
Sia Inter che Juve, quest’anno, stanno mostrando capacità di vincere anche partite cosiddette “sporche”. Per i nerazzurri è una novità, mentre per i bianconeri è ormai un chiaro valore tattico e mentale che appartiene all’allenatore e ai giocatori.
Inter e Juventus: squadre e moduli a confronto
In termini di expected goals (escludendo i rigori, gli NPxG) la Juventus registra il miglior dato dell’intera serie A. Premiamo la partita in cui la Juve ha sofferto di più di recente, quella contro la Fiorentina. I bianconeri hanno concesso 25 tiri ai viola, ma per un valore di appena 0.03 xG a conclusione.
I difensori dell’Inter, invece, non solo lasciano di frequente la retroguardia per spingersi in avanti, ma si trovano spesso anche soli (aiutati al massimo da un laterale e un interno) a proteggere gli attacchi avversari. In ciò, sembra che alla Juve sia molto più complicato far goal che all’Inter.
La squadra di Allegri riesce a far giocare male gli avversari, relativizzandone i pregi, cosa che invece non riesce sempre agli uomini di Inzaghi. Quanto al centrocampo, si nota parecchia differenza qualitativa fra nerazzurri e bianconeri. I tre giocatori che l’Inter schiera in mezzo al campo sono bravi nel palleggiare e nell’inventare soluzioni per l’attacco. Quelli della Juventus giocando fondamentalmente da argini davanti alla difesa.
L’unico che dà segni di maggiore vivacità, ultimamente, è McKennie, capace di giocare a tutto campo, con chiusure puntuali e incursioni in area avversaria. Ciononostante, la Juventus soffre parecchio il palleggio avversario, soprattutto a centrocampo.
Contro il Cagliari, Miretti è stato spesso superato facilmente dai centrocampisti sardi. Pur gioca semplice, il Cagliari, con uno o due tocchi, con lentezza e passaggi prevedibili, non ha avuto problemi a imporre il proprio gioco, superando il centrocampo avversario con passaggi verticali o lanci in profondità.
In attacco, la Juve riesce a essere pericolosa solo in contropiede o su calcio piazzato. Segnano spesso i difensori, a riprova che il reparto avanzato, da solo, non riesce a crearsi occasioni. Kean è un attaccante veloce e bravo ad attaccare la profondità, ma viene servito poco. Chiesa, come seconda punta, non sembra a suo agio spalle alla parta. Meglio quando entra Milik, che riesce a portare ordine con la sua capacità di tenere alta la palla, a fare sponda con i compagni e a conquistare punizioni coprendo il pallone.
Vlahovic, per ora, è il grande assente. Ma durante la sosta, Allegri potrebbe provare a inventarsi qualcosa per rilanciarlo. E il giocatore stesso potrebbe ritrovare fiducia mentale in Nazionale.
Perché temere la Juve
L’Inter riesce invece a far toccare molti palloni ai suoi attaccanti. E anche nelle giornate no, quando Thuram e Lautaro, appaiono più isolati, con la spinta continua, la squadra riesce comunque a creare occasioni pericolose. Le cose vanno peggio quando manca uno dei due titolari: con Sanchez o Arnautovic in campo, finora, l’Inter ha offerto poca incisività in attacco.
La vittoria contro il Cagliari della Juventus è stato un importante per la classifica e per arrivare al meglio al prossimo incontro, in casa, contro L’Inter. I bianconeri partono da sfavoriti e possono dunque creare problemi a un’Inter che soffre ancora il peso delle aspettative eccessive.
Allegri non riesce a fare un bel gioco, ma nelle ultime uscite ha dimostrato di saper cambiare anche disposizione tattica in base ai titolari e alle difficoltà che la partita propone. In difesa, gioca spesso a tre, ma può aggiungere un uomo a gare in corso e poi, nel momento del bisogno, tornare a tre.
Gli esterni possono giocare a tutta fascia, proprio come succede nell’Inter, ma sanno anche entrare nel campo per supportare il centrocampo o riempire l’area come difensori aggiunti (cosa che Dumfries e Dimarco fanno poco con Inzaghi). Un gioco del genere può dar fastidio e sorprendere l’Inter.