La squadra di Inzaghi resta comunque in vetta alla classifica con un vantaggio di due punti sui bianconeri di Allegri
Serviva una grande Inter per vincere contro questa Juventus, mai sconfitta in casa nella stagione in corso, ma l’Inter ha giocato non più di una buona partita e infatti alla fine ha portata a casa solo un punto. Significativa l’immediata reazione dopo il gol di Vlahovic, poco il resto.
Nel primo tempo il centrocampo si è fatto un po’ travolgere dalla furia di Rabiot e compagni. Nel secondo tempo l’Inter ha preso campo, ma davvero mai le redini della partita. È mancato un po’ di coraggio, di forza nell’andare a vincere una gara che era alla portata. Ma anche qualità, nei passaggi chiave come in costruzione. Nella ripresa Szczesny nemmeno si è sporcato i guanti.
L’Inter è stata quasi sempre lenta in avvio azione – è mancato tanto il mancino di Bastoni – e ciò ha favorito quella difensiva dei bianconeri, bravi a coprire tutte le fonti di gioco della squadra di Inzaghi. Difatti l’unica sbavatura di Bremer e compagni è stata sul contropiede che ha portato alla rete di Lautaro.
Un errore di posizionamento quello dei padroni di casa, di concetto ma pure di spavento, quello dello stesso Bremer che non va a chiudere su Thuram temendo di venir saltato.
Se a destra qualcosa ha proposto, più con il fischiatissimo Cuadrado negli ultimi venti minuti ma anche con Dumfries (non al meglio sul piano fisico, secondo Inzaghi) andato male però nel complesso e primo colpevole del gol di Vlahovic, a sinistra l’Inter è stata del tutto negativa: Acerbi poco brillante, Dimarco inconcludente e Mkhitaryan è entrato in partita soltanto nella ripresa.
Le note positive del derby d’Italia sono sempre loro, Thuram e Lautaro. Stasera si è avuta l’ennesima prova del loro grande feeling anche sul campo. Il francese rifinisce, con quello di stasera gli assist sono 9 (!), l’argentino segna. Stasera con un movimento da bomber di razza.
Per il capitano nerazzurro si tratta del quindicesimo gol stagionale, con questo ritmo può tranquillamente puntare a quota 30 se non di più. Lautaro fa la differenza come la fece Lukaku nella stagione 2020/2021, quella dello Scudetto che l’Inter attuale, più forte della concorrenza – tanto pure di questa Juve compatta e operaia – non può lasciarsi scappare.
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