Quel che si dice una doccia gelata. In senso stretto e lato. Dopo il fischio finale di Juve-Inter, anche stavolta, è successo qualcosa che ha contrariato i giocatori
Nessuno scontro fra calciatori né tra dirigenti e giocatori. Pare che non ci siano stati nemmeno attacchi all’arbitro o diverbi verbali. A mettere a disagio i protagonisti di Juve e Inter dopo il fischio finale di una gara poco esaltate, finita con un 1-1, c’è stata una brutta sorpresa dovuta a un problema tecnico. Che cosa è successo? Il fatto è stato raccontato da La Gazzetta dello Sport.
Il giornale sportivo riporta infatti che i giocatori bianconeri e nerazzurri, al rientro negli spogliatoi dopo il pareggio di ieri sera a Torino, hanno dovuto affrontare una sgradita sorpresa. Le docce dell’Allianz Stadium non funzionavano. Pare che per via della poca pressione dell’acqua non fosse disponibile la doccia calda. Quel che si dice un guasto alle pompe.
Per questo i giocatori dell’Inter sono andati subito via in pullman senza lavarsi. Le abluzioni sono state rimandate al rientro, dopo un’oretta e mezza, a Milano. La partita è stata poco emozionante. E, caso raro, anche poco nervosa. Ma appena fuori dal campo è arrivata la sorpresa. Soprattutto per i nerazzurri, che hanno dovuto lasciare Torino non solo con l’amaro in bocca per un pareggio che serve a poco ma anche tutti sudati e infreddoliti.
Stavolta la tattica ha avuto la meglio sulle emozioni e sui nervi. Forse era inevitabile, dato che la sfida, già di per sé parecchio sentita dalle due squadre, valeva anche tanto, e perdere sarebbe stato un problema. La partita, infatti, opponeva le prime due squadre in classifica.
Che Inter e Juve sapevano difendersi era cosa nota. Non a caso sono le migliori difese del campionato. Cioè quelle che concedono meno goal e meno probabilità di farli agli avversari. Lo spettacolo offerto in campo è stato dunque abbastanza coerente a questo dato.
Il derby d’Italia si è concluso con 12 tiri in tutto. 4 dei bianconeri e 8 dell’Inter. E negli ultimi 40′, in pratica, nessuno ha mai tirato in porta. Troppa tattica e poco coraggio. In tutto il secondo tempo, considerando anche il recupero, c’è stato un solo tiro, quello di Thuram.
Dalla Juve di Massimiliano Allegri ci si aspettava proprio questo: un atteggiamento difensivo. Dall’Inter, invece, sarebbe stato lecito pretendere qualcosina in più. La squadra allenata da Inzaghi si è adeguata al copione, preoccupandosi del possesso palla senza però mai velocizzare, se non in poche occasioni (tra cui quella del goal: davvero una bell’azione).
Allegri ha tentato anche di inventarsi qualcosa di nuovo, spingendo i suoi a un pressing quasi inedito in questa stagione. Dusan Vlahovic ha poi lavorato da schermo per quasi tutto il tempo su Calhanoglu.
Lautaro si è mosso molto, cercando di venirsi a prendere la palla sulla trequarti. Ma non ha avuto comunque successo nel portarsi davanti la palla da solo. Il dialogo con Thuram, stavolta, è stato intermittente. Anche per colpa di un buon Bremer che in pratica ha vinto quasi tutti i duelli contro Thuram.
Di fatto il brasiliano ha concesso un solo movimento al francese: quello che ha portato al cross per il goal del Toro. Ma a Thruam è bastato quell’attimo per far male. A centrocampo, l’Inter non ha mai provato a sfondare sbilanciandosi, preoccupata dalle possibili ripartenze della Juve. E così le due squadre si sono schermate a vicenda. Annoiandosi e annoiandoci.
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