L’AD nerazzurro ‘strizza l’occhio’ in direzione dell’attuale tecnico del Brighton. Ecco cos’è accaduto in piena diretta
Beppe Marotta, una volta intervenuto nelle scorse ore a margine dell’evento ‘Sport Industry Talk’ di RCS, ha fatto il punto della situazione sul tema rinnovi e non solo.
L’attuale Amministratore Delegato dell’Inter ha, infatti, aperto anche una parentesi sul Decreto Crescita: tema delicato che, a detta dello stesso Marotta, vede in realtà coinvolti non soltanto i calciatori in sé e per sé ma anche gran parte dei più illustri allenatori europei.
“Cosa penso di Mourinho? Che è stato lui, in prima persona, a rigenerare il fenomeno Roma e, non a caso, proprio il portoghese è soggetto a Decreto Crescita. Faccio un altro esempio. C’è un bravissimo allenatore come De Zerbi che, oggigiorno, allena in Premier e se, per puro caso, dovessimo immaginare di riportarlo in futuro su una panchina italiana, con tutto quello che guadagna, non ce la si potrebbe fare senza l’ausilio del Decreto“.
Questo è quanto affermato dal dirigente nerazzurro nel corso dell’evento tenutosi nella mattinata di ieri. Parole che, di fatto, certificano il forte apprezzamento nutrito da parte della società Inter nei confronti di un tecnico giovane e preparato come l’ex Sassuolo.
E’ vero. Ad oggi, anche in virtù degli splendidi risultati conseguiti dal tecnico piacentino in quest’avvio di stagione al timone dei nerazzurri, non ci sono i margini per vedere concretizzarsi, eventualmente, un addio di Simone Inzaghi dalla panchina dell’Inter, se non nel caso in cui l’ex allenatore della Lazio dovesse, ancora una volta, mancare l’obiettivo Scudetto alla guida di quella che risulta essere quest’oggi la propria formazione, in questo momento in vetta alla classifica di Serie A.
Resta Thiago Motta, in quel caso, il principale (oltre che potenziale) successore di Inzaghi (con l’italo-brasiliano che ricordiamo essere, però, anche nel mirino di altre società estere oltre che della stessa Roma). Ipotesi che, a quel punto, potrebbe anche spalancare le porte ai nerazzurri per l’arrivo di De Zerbi (tecnico che, dietro le quinte, vanta un entourage di tutto rispetto e che, già da diversi anni, dispone di splendidi rapporti con l’intera dirigenza interista). Ma fino a che punto?
A conferma di quanto, recentemente, dichiarato da parte di Beppe Marotta, l’Inter non ha ancora accantonato l’ipotesi De Zerbi per il futuro: tecnico che è finalmente riuscito a donare un’identità europea anche a una squadra, almeno inizialmente, tutt’altro che blasonata come il Brighton. Bisogna, però, essere realisti.
Nonostante l’ex Sassuolo stia beneficiando, quest’oggi, di un contratto da 3 milioni di euro netti a stagione alla guida tecnica della squadra inglese (bonus esclusi), e una clausola rescissoria da 13 milioni di euro che, in realtà, serve come una sorta di ‘spaventapasseri’ per le altre big di Premier, oggigiorno non ci sono i margini per poter vedere un tecnico come Roberto De Zerbi approdare a Milano in sponda nerazzurra e no, non stiamo facendo soltanto riferimento alle esorbitanti spese economiche che comporterebbe, tra l’altro, l’ingaggio del suo oneroso staff tecnico ma anche di altre esigenze ben precise.
In un’Inter, come quella di oggi, diventata a immagine e somiglianza di Simone Inzaghi (tecnico che ne ha fatto, ormai, del suo 3-5-2 un vero e proprio stile di vita) è, infatti, cosa assai proibitiva immaginare un allenatore come l’ex Sassuolo. L’eventuale approdo di De Zerbi al timone dell’Inter (figura che, solitamente, predilige un modulo come quello del 4-3-3) comporterebbe, infatti, una vera e propria rivoluzione sul mercato da parte dell’intera dirigenza. Cosa, in questo momento, del tutto infattibile per una società come quella nerazzurra che, da anni, sta cercando di esentarsi il più possibile da problemi di bilancio. Ragion per cui quella di De Zerbi, almeno al momento, è soltanto da considerarsi una pura suggestione per la panchina degli attuali vice Campioni d’Europa.
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