Con Mourinho sembra essere tornato il vero Lukaku: il giocatore fragile, sprecone e nervoso dell’ultima stagione all’Inter è svanito
Romelu Lukaku è un rimpianto per l’Inter? Il belga, con indosso la maglia giallorossa, è già arrivato in doppia cifra. Proprio così: con Mou, Big Rom ha già segnato 10 reti nei primi mesi di questa sua nuova avventura, gli stessi fatti la scorsa stagione all’Inter, agli ordini di Simone Inzaghi. E qual è dunque il vero Lukaku? Quello appesantito, spesso infortunato e un po’ spaesato della seconda esperienza in nerazzurro, o il bomber dagli addominali scolpiti, letale sotto porta e leader in campo che ora gioca con la Roma?
La risposta è ovvia: gli interisti sanno di cosa è capace il belga quando si sente a suo agio e motivato. Non avranno dunque difficoltà a riconoscere che il Lukaku della scorsa annata era solo una scialba versione del bomber allenato da Conte e che ora sta deliziando il pubblico giallorosso.
Colpa delle scorie lasciate dall’opaco periodo al Chelsea, caratterizzato da delusioni e nervosismo, ma anche del pesante infortunio che lo ha tenuto in infermeria per mezza stagione. E poi c’entra anche il gioco. Tutta la Roma di Mourinho gioca per Lukaku, mettendolo in condizione, non sempre con efficacia, di trovarsi in area con il pallone fra i piedi.
All’Inter, il belga giocava spalle alla porta, col compito di aprire spazi e inventarsi la sponda. E doveva poi convivere con l’ingombrante Dzeko, di cui subiva la concorrenza.
La scorsa stagione, Lukaku ha ritrovato la forma solo nelle ultime giornata, quando in effetti ha sempre fatto bene (tranne che in finale di Champions League). Ma non è mai riuscito a rendersi vero protagonista e fulcro del gioco, come sta facendo alla Roma. Fondamentalmente, perché il suo apporto, pur apprezzato da Inzaghi, non era all’altezza del contributo tattico e tecnico offerto da Dzeko e Lautaro.
Con Conte in panchina era Lautaro a giocare per Lukaku. Con Inzaghi, il rapporto si è invertito. E a oggi, vedendo giocare il Toro accanto a Thuram, ci si rende conto che il calcio di Inzaghi non era forse il contesto ideale per poter mettere in luce le qualità del vero Lukaku.
Forse, con più tempo a disposizione per lavorare e accordarsi, e senza l’infortunio, le cose sarebbero andate diversamente. Non possiamo saperlo. Ma, in generale, ora Inzaghi è felice degli interpreti che ha a disposizione e difficilmente scambierebbe Thuram con il belga.
I rimpianti, a oggi, sono soprattutto per la Juve. Lukaku già in doppia cifra con la Roma segna il doppio di Vlahovic. E il dato non è passato inosservato.
Proprio Dusan Vlahovic, con cui non è andato in porto lo scambio la scorsa estate. Allegri di certo si starà mangiando le mani. Conscio che uno come Big Rom, nel suo calcio fatto di contropiede e lanci lunghi, il belga avrebbe potuto fare la differenza.
Con la rete realizzata in Europa League al Servette Romelu Lukaku ha segnato il suo decimo goal in 16 presenze con la maglia della Roma, considerando tutte le competizioni. E nel 2022/23 ha realizzato il suo decimo centro stagionale solo a maggio.
Il belga ha sin qui messo a segno il doppio delle marcature rispetto a Dusan Vlahovic che il calciomercato Juve, in estate, aveva cercato di scambiare con Lukaku. Pensare a cosa sarebbe potuto essere fa più male ai bianconeri che ai nerazzurri.
Il futuro di Lukaku continua a essere incerto. Ci sono poche speranze che possa continuare alla Roma: il Chelsea vuole incassare. Dal 2024-25, poi, le squadre della Suadi Pro League potranno avere fino a dieci stranieri tesserabili, e questo porterà a tanti nuovo grandi colpi di mercato. Uno degli obiettivi dichiarati delle squadre arabe è dall’estate scorsa proprio Lukaku. E si parla già di offerte di ingaggio non inferiori ai 30 milioni a stagione per due anni.
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