C’è un problema tattico che Inzaghi dovrebbe preoccuparsi di risolvere quanto prima: un bug relativo al centrocampo
Dal primo anno con Antonio Conte in panchina, l’Inter subisce goal lasciandosi sorprendere dall’uomo “inatteso”, di solito un centrocampista, che entra indisturbato in area. Succede il più delle volte in conseguenza a un errore di copertura da parte del laterale o per un disimpegno sbagliato di un centrocampista, che fa saltare l’intero sistema di difesa. Il punto è chiaro: l’Inter si fa troppe volte fregare dall’uomo in entrata in area a rimorchio.
Quante voltè è successo? Anche contro il Benfica in Champions è successa la stessa cosa. C’è il centrocampista avversario che entra in area, non seguito da chi dovrebbe tallonarlo.
Stavolta il protagonista in negativo è stato Davide Frattesi, che potrebbe essere giustificato dal fatto di non essere ancora completamente edotto in certi meccanismi. Ma in passato la stessa cosa è capitata più volte anche con Brozovic, Calhanoglu e Mkhitaryan.
Succede anche che il centrocampista dell’altra squadra si trovi con le spalle libere e una bella prateria davanti, dato che il centrale nerazzurro si è già fatto portare altrove dagli attaccanti e il laterale che dovrebbe intervenire non ha accorciato o sta guardando il tutto da lontano con aria sorpresa e un po’ dispiaciuta…
E dato che da troppi anni succede sempre la stessa cosa, sarebbe il caso che si intervenisse per risolvere il problema.
Sì, l’Inter gioca mettendo in campo tre centrocampisti votati a compiti propositivi, abili nelle due fasi di gioco e generosi, ma non del tutto pronti a letture difensive di questo tipo. Pensare, però, che sia inevitabile subire certe situazioni è limitante e pericoloso.
Un problema tattico da risolvere: c’è un bug a centrocampo
Gli avversari meno pigri mentalmente potrebbero infatti imparare a sfruttare questo bug del sistema-Inter e mettere sempre più in difficoltà la difesa nerazzurra. Allegri, per esempio, già lo ha fatto: ricordate i goal di Rabiot?
In generale, sembra che l’Inter sia vulnerabile allorquando si trova costretta a difendere correndo all’indietro. C’è sempre chi viene sorpreso mentre è in fase offensiva e non riesce a trovare la giusta posizione o i giusti tempi per intervenire. O almeno per opporre un ostacolo in più all’inserimento dell’uomo a rimorchio.
Come nasce l’errore? Di certo dipende dallo stile di gioco nerazzurro e dai suoi interpreti (con tutta la buona volontà e il talento, Calhanoglu non è un centrocampista difensivo: si cala bene nella parte, ma non ha il fisico e il timing del mediano puro). Andando più a fondo, il problema tattico sembra palesemente provocato pure dal perfettibile coordinamento tra i difensori, che corrono all’indietro, e il centrocampo che arriva a sostegno.
Uno dei difensori dovrebbe fermarsi a contrastare chi porta palla mentre un centrocampista dovrebbe arrivare prima per opporsi a chi si potrebbe proporre a rimorchio. Nell’Inter questo succede raramente, specie da quando non ci sono più Skriniar e Brozovic. Ma anche con questi due il problema era presente.
Un mediano per Inzaghi
Inzaghi ha ben presente il problema. Per questo ha tanto insistito per avere un nuovo Gagliardini in squadra. Non lo ha ottenuto, perché tutti i nomi disponibili sul mercato sembrano troppo costosi o troppo scarsi. Ausilio si è lasciato incantare da Khephren Thuram, che però è da tempo fuori portata economica.
Con Barella, il mister è riuscito a ottenere buoni risultati: la catena di destra, nonostante Dumfries, si lascia sorprendere più raramente da simili situazioni. Mkhitaryan, che pure corre come un dannato avanti e indietro, riesce a interpretare bene l’interdizione ma manca nei tempi di chiusura a supporto della difesa in area. Lo stesso vale per Hakan Calhanoglu.
Quando manca uno dei tre titolari, la vulnerabilità aumenta. Asllani non ha ancora capito come e quando arretrare. Frattesi sembra non esserci portato. Sensi e Klaassen non giocano, ma non potrebbero essere sfruttati in tal senso. In rosa l’unico capace di agire in questo senso è Agoumé, che però non è pronto a una maglia da titolare.
La soluzione. Trovare uno schema tattico più funzionale per rispondere a simili situazioni e imparare a spendere con più disinvoltura il fallo tattico.