Dichiarazioni durissime al cospetto del tecnico nerazzurro per la mancata qualificazione agli ottavi di Champions League come prima della classe, alle spalle del Real Sociedad
L’Inter ha centrato il primo obiettivo minimo stagionale con due turni d’anticipo in Champions League, blindando la qualificazione agli ottavi di finale alle spalle della Real Sociedad.
Questo risultato, per quanto giusto e meritato, ha comunque lasciato dell’amaro in bocca per il fatto di non aver raggiunto la prima posizione nel girone. Quanto bastava per rilanciarsi ai sorteggi da testa di serie e spazzar via i tanti dubbi sulle possibili, forti avversarie che hanno invece passato i rispettivi turni da capoliste.
Per Paolo Condò, intervenuto a Radio24, l’Inter avrebbe potuto e dovuto fare molto di più viste le premesse di passata finalista in Champions e attuale forza imbattibile in campionato. “Questa fase è stata positiva per le italiane ma non arriviamo sereni perché considero gravissimo il fatto che l’Inter non si sia qualificata come prima in classifica. Così non va bene, le squadre devono fare di più per mantenere i primi posti nel ranking. Stavolta l’Inter ha tradito le aspettative e si trova davanti ad un sorteggio complicato”, ha commentato il giornalista.
Inter seconda nel girone di Champions, ora il sorteggio è durissimo agli ottavi
Nulla di più vero, ma ogni partita in Champions League è una sfida a sé. I nerazzurri, guidati da Simone Inzaghi alla meglio, hanno comunque dovuto soffrire contro il Benfica per una serie di valutazioni di turnover necessarie e come noto, la Real Sociedad non è mai stata avversaria facile da battere in superiorità di gioco per via delle controffensive spietate di Alguacil.
Come noto, adesso il cammino dell’Inter si complica notevolmente già a partire dagli ottavi. Lo scorso anno la formazione guidata dal tecnico piacentino con astuzia e merito aveva incontrato avversarie come Porto e Benfica, mentre stavolta potrebbero capitare ossi duri come Real Madrid, Bayern Monaco e Manchester City. La stessa squadra incrociata in finale, l’unica a cui l’Inter ha dovuto cedere.