Lautaro Martinez continua a macinare goal: sono già 15 in 16 gare di Serie A, e 29 nell’anno solare: ecco alcuni dei numeri pazzeschi del Toro
Forte, determinato, vincente e grintoso più che mai. L’Inter capisce davvero chi ha in mano? Sa quant’è importante che uno come Lautaro Martinez venga blindato al più presto? Sì, lo sa… Per questo, entro la fine dell’anno la dirigenza vuole arrivare alla firma. Magari annunciando il prolungamento poco prima di Natale, per fare un bel regalo a tutti gli interisti. L’attaccante nerazzurro ha segnato più di tutti in questa stagione e continuerà a farlo fino a giugno, perché quest’anno è più in forma e concentrato.
Lo ha ammesso lo stesso Lautaro: la stagione scorsa ha giocato per mesi con la caviglia dolorante, solo per essere utile all’Inter e partecipare al Mondiale in Qatar. Quest’anno è diverso. Quest’anno il Toro non ha dolore ed è il capitano. E accanto ha un partner che lo capisce e lo aiuta, e non si ingelosisce se segna troppo o si prende la scena. E magari la prossima stagione farà ancora meglio, per poi crescere ulteriormente, come ha fatto sempre finora.
Da qui al 2028 l’Inter e Lautaro potrebbero togliersi un sacco di soddisfazioni. L’amore reciproco è palese. E sembra tutto ok anche dal punto di vista pratico. Con il nuovo rinnovo, il Toro guadagnerà 7,5 milioni all’anno più bonus, fino al 2028. Con la prospettiva di trasformarsi in un nuovo eroe argentino dell’Inter, proprio come il mentore Javier Zanetti.
Lautaro record e numeri assurdi: è un tesoro che troppi danno per scontato
Con il suo ultimo goal, quello segnato contro la Lazio, Lautaro ha siglato la sua ventinovesima rete nel corso dell’anno solare. E così continua a scalare le posizioni nella bacheca dei record interisti, superando Vieri e Milito, fermi rispettivamente a ventotto goal nel 2001 e nel 2012. Nel frattempo, Lautaro si sta avvicinando ai traguardi storici di Meazza (30 goal nel 1930) e di Angelillo (31 goal nel ’58).
Lautaro è un capitale formidabile per l’Inter. Ma in tanti lo danno per scontato. I nerazzurri hanno in squadra un campione del Mondo che ha imparato a fare la differenza anche nelle partite che contano e a essere più continuo. Non a caso è in corsa per il primato nella classifica della Scarpa d’Oro.
In testa, per ora, c’è Harry Kane con 40 punti (20 goal e coefficiente 2). Secondo Amahl Pellegrino del Bodo Glimt, in Norvegia, con 24 reti e 36 punti. Poi c’è Akor Adams a 22 goal e 36,5 punti.
Quarti a pari merito arrivano per adesso Guirassy (che interessa al Milan) e Mbappé, entrambi con 32 punti e 16 reti. Segue appunto Lautaro, con 15 goal e 30 punti, davanti anche ad Haaland con 28 punti e 14 goal.
L’aiuto fondamentale di Thuram
Lautaro è migliorato in tutto, senza snaturarsi. Il suo gioco continua a essere dispendioso e un po’ anarchico. Scatta, aggredisce, esplode. E ogni tanto fa fatica a rimanere lucido. Per questo, nelle scorse stagioni, in più occasioni si è spento o si è innervosito troppo. Quest’anno, però, lavora diversamente. Il cuore ce lo metteva anche prima. Ora ci mette più consapevolezza.
Ad aiutarlo c’è poi Marcus Thuram, un altro attaccante di corsa e di intensità, che come Lautaro si sacrifica anche lontano dalla porta… Lo ha detto anche Lautaro, con molta eleganza l’altro ieri sera dopo la partita con la Lazio, spiegando che Thuram si muove in tutto il campo ed è sempre a sua disposizione, mentre Lukaku giocava sempre in mezzo ai due difensori.
Ausilio aveva intuito qualcosa di bello associando idealmente Thuram a Lautaro, ma non era detto che i due riuscissero a lavorare così bene e a trovarsi in così poco tempo. E invece vanno d’amore e d’accordo e lavorano con lo stesso spirito. Per portare avanti l’Inter. Meglio della LuLa? A livello sentimentale, senza dubbio.