Soltanto un dettaglio potrebbe spingere l’Inter di Inzaghi ad arrivare sino in fondo al percorso di Champions League, ecco cosa ha dichiarato l’ex allenatore Capello
Rispetto a qualche anno fa, l’Inter ha compiuto passi giganteschi. Non soltanto in Serie A, ove oggi appare come la formazione più difficile da affrontare per qualsiasi altra squadra, ma anche in Champions League. I risultati nella massima competizione calcistica europea sono cresciuti nel tempo a partire dalla passata annata, culminata con il raggiungimento della finale contro il Manchester City, per poi esser trascinati dietro anche nel corso del primo spezzone stagionale attuale. Il passaggio del turno agli ottavi ne è la dimostrazione tangibile.
Eppure per arrivare a ripetersi ancora una volta per il secondo anno consecutivo non serviranno soltanto qualità e il miglior Lautaro a disposizione. Anzitutto, ha spiegato Fabio Capello a ‘La Gazzetta dello Sport’, le grandi avversarie presenti nel calderone della fase ad eliminazione diretta hanno perso un po’ di smalto dando spazio a chi invece si affaccia alla competizione con ingegno e determinazione.
“Il City di oggi ha ancora qualità ma pecca di mentalità. Il Real Madrid punta tutto sul suo giovane Bellingham, un talento eccezionale e fuori dall’ordinario. L’Inter è lì, ma le prime due hanno qualcosa in più. Meglio incontrarle il più tardi possibile. Anche l’Arsenal sta crescendo. Però una cosa le squadre inglesi possono insegnare: arrivano sempre stanche alle finali”, ha commentato l’ex tecnico.
Capello confida in Inzaghi, alla condizione di vederlo ‘coinvolto’ nella gestione della competizione
In secondo luogo, quel che potrebbe fare la differenza nel percorso dell’Inter tra frenata prematura e persistenza in Champions è l’atteggiamento di Simone Inzaghi. “Lui sa di poter essere competitivo, se lo vuole…“, ha quindi aggiunto con un pizzico di sfida Capello.
Quasi a voler spronare una allenatore verso il quale nutre una dicotomia di sensazioni. Il tecnico nerazzurro, in ogni caso, ha dimostrato di essere in grado di sostenere il peso – anche emotivo – di una squadra ed una competizione tanto formidabili. E continuerà a farlo anche nell’immediato futuro, per poter costruire una macchina sempre più vincente su piano internazionale.