Alla fine ha vinto la Superlega: la Corte Europea dà ragione ai club scissionisti: ecco che cosa potrebbe succedere
La Corte di giustizia UE si è espressa a favore della Superlega sul ricorso promosso da Real Madrid, Juventus e altri club che si sono formalmente attivati contro il “monopolio illegale di FIFA e UEFA” sull’organizzazione delle competizioni internazionali. Si parla dunque di abuso di posizione monopolistica da parte di UEFA e FIFA.
E così, da un momento all’altro, viene giù la roccaforte (cioè il monopolio) innalzata negli anni dalla FIFA e dalla UEFA sul calcio europeo. La Corte di Giustizia della UE ha di fatto rovesciato il parere dell’Avvocato generale producendo una sentenza storica. Una novità che potrebbe porre le base per un cambiamento radicale del calcio. Cioè della governance dello sport più seguito in Europa.
In pratica i giudici della Corte di Lussemburgo hanno stabilito che le regole della FIFA e della UEFA, sul caso della Superlega, non sono lecite. Questo perché i due organismi subordinano qualsiasi nuovo progetto calcistico “interclub” alla loro previa approvazione, vietando in questo modo ai club e ai giocatori di giocare in quelle competizioni. E lo fanno attraverso un abuso.
Dato che non esiste un quadro normativo che garantisca la trasparenza dei due organismi, la Corte UE parla di decisioni che potrebbero essere discriminatorie e non proporzionate.
Superlega: ecco cosa cambia dopo la pronuncia della Corte UE
Dopo la presentazione della Superlega nell’aprile 2021 il presidente della UEFA Aleksander Ceferin aveva fatto il diavolo a quattro per impedire che una simile competizione potesse avere luogo. Partirono le minacce, e tutti i club coinvolti, uno dopo l’altro, si sono tirati indietro, Inter compresa.
Il primo a commentare la sentenza UE sulla Superlega è stato Florentino Perez, presidente del Real Madrid (e uno dei sostenitori più accaniti della nuova competizione: “Ora lavoreremo liberi e senza minacce per una nuova era“, ha dichiarato Perez. “Sarà una competizione aperta, che premierà il merito sportivo e rispetterà il Fair Play Finanziario“.
Le conseguenze della sentenza…
Le cose non stanno proprio così. Ha ragione la UEFA quando spiega che il ricorso non si esprime direttamente sulla Superlega in quanto tale, ma la situazione è comunque chiara, perché la Corte è stata abbastanza lapidaria e critica sul ruolo della UEFA stessa e della FIFA nel mondo del calcio. Ma va anche detto che la stessa Corte ha voluto chiarire che la decisione condivisa non implica che una competizione come la Superlega debba necessariamente essere approvata.
In pratica, il ricorso non riguardava quel progetto specifico chiamato Super League, ma le regole di UEFA e FIFA. Ovviamente molte società calcistiche e la A22, ovvero la società che punta a sviluppare il nuovo progetto stile Superlega, possono ora festeggiare perché FIFA e UEFA hanno incassato una critica al loro modus operandi.
Attenzione: il perimetro della sentenza non è ancora chiarissimo. Inoltre, è difficile che dalla pronuncia della Corte UE possa derivare la fine dello strapotere di UEFA e FIFA. Qualcosa cambierà, ma è probabile che lo status quo non verrà intaccato più di tanto. Nella migliore delle ipotesi alla UEFA verranno tolti alcuni poteri.
Bernd Reichart, CEO della Superlega, intanto parla già di vittoria: “Abbiamo ottenuto il diritto a competere. Il monopolio della UEFA è finito, il calcio è libero. Adesso i club non riceveranno più minacce e sanzioni. Sono tutti liberi di decidere il proprio futuro“.