Serbo e nerazzurri al centro di un clamoroso retroscena di mercato. Svelato il motivo per cui è approdato Frattesi ad Appiano piuttosto che l’ex Lazio
Mai come nella passata estate l’Inter è stata così vicina a poter chiudere per Sergej Milinkovic-Savic, centrocampista che il club di ‘Viale della Liberazione’ sognava di accogliere alla propria corte già da diversi anni.
Complice un accordo che lo vedeva in scadenza a giugno 2025 con la Lazio, e un addio già annunciato, il centrocampista serbo è subito finito per ingolosire Juventus e Inter (tanto da diventare più di una semplice idea per il club meneghino). Chi, più di tutti, sognava l’approdo del classe ’95 ad Appiano era proprio Simone Inzaghi, tecnico che aveva già avuto modo di operare al fianco dell’ex Genk per oltre cinque stagioni in quel della Capitale. Alla fine, però, chi è arrivato a mettere piede a Milano è stato Davide Frattesi.
È stato l’ex Sassuolo, infatti, ad essersi unito all’ambizioso progetto tecnico dei nerazzurri in estate, un calciatore che il duo Marotta-Ausilio è riuscito a strappare ai neroverdi a mezzo di una formula assai complessa. 6 milioni di euro per il prestito oneroso, 27 per l’obbligo di riscatto (che scatterà a febbraio 2024), 5 milioni di bonus più il 10% sulla futura rivendita.
La svolta definitiva è stata poi quella di cedere Samuele Mulattieri a 6-7 milioni di euro agli emiliani, pedina con cui i nerazzurri sono riusciti a emettere in favore di Giovanni Carnevali e i suoi un bonifico inferiore rispetto ai 33 milioni pattuiti inizialmente per l’ex Empoli e Monza, ma c’è un motivo ben preciso se alla fine l’Inter ha deciso di ripiegare sul classe ’99 piuttosto che completare l’affondo per Milinkovic-Savic.
L’affare Milinkovic-Inter si è interrotto sul più bello a causa dei 40 milioni richiesti da Lotito
Sergej Milinkovic-Savic è stato più di un semplice osservato speciale nella passata estate per l’Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri hanno tentato a più riprese di assicurarsi i diritti sulle prestazioni sportive del serbo ma, alla fine, ad averla spuntata è stato l’Al-Hilal.
La società saudita, infatti, a differenza di Juventus e Inter è riuscita a soddisfare le richieste economiche del presidente biancoceleste Claudio Lotito, figura che aveva esplicitamente domandato 40 milioni di euro per la cessione del proprio numero 21. Né più e né meno (e così è stato). Una cifra reputata fin troppo elevata sia dai bianconeri che dai nerazzurri, visto e considerato l’accordo che legava il club capitolino e il classe ’95 sino a giugno 2025.
Questa la ragione per cui il club meneghino ha poi deciso di rifarsi con l’innesto dell’ex Sassuolo in rosa, centrocampista diventato poi l’obiettivo numero uno per la mediana nerazzurra solamente nel momento in cui la dirigenza interista ha appreso di non poter riuscire a strappare Milinkovic-Savic alla Lazio a quelle cifre.