È saltata la proroga fino al 29 febbraio 2024 del Decreto Crescita: la stangata di Capodanno rischia di costar carissima per club come l’Inter
La proroga avrebbe prolungato per un paio di mesi le agevolazioni e gli sconti fiscali per i calciatori in arrivo dall’estero nel nostro Paese. Ma la misura, comparsa nella prima bozza del Milleproroghe, è rimasta fuori dal provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministri dopo un aspro dibattito politico. Per l’Inter e per altre squadre italiane di A si tratta di certo di un duro colpo. C’è chi parla di una stangata imprevista e poco opportuna…
Cosa succederà? Di base, i dirigenti nerazzurri saranno ora chiamati a modificare le loro strategie sul calciomercato. Il Decreto Crescita, finora, ha infatti avuto un significativo peso sulle operazioni in entrata. Ha aiutato, indirettamente, le squadre italiane come l’Inter ad attrarre campioni stranieri. Campioni grazie ai quali poi è stato possibile raggiungere determinati risultati sportivi. E da quelle vittorie arrivare a dei ricavi, sotto forma di premi e sponsorizzazioni.
Rendere più complicato, dal punto di vista fiscale, l’ingaggio di uno straniero, diventa quindi un problema abbastanza rilevante per club come l’Inter, che proprio attraverso acquisti intelligenti (spesso a zero) è riuscito negli ultimi anni a competere con altri mercati, ben più strutturati e floridi, in un momento assai difficile.
Ovviamente, gli stranieri che hanno scelto di trasferirsi all’Inter non lo hanno fatto solo per poter usufruire del Decreto Crescita. Ma è indubbio che l’assenza dell’agevolazione fiscale si tradurrà ora in una spesa in più per il club. Di base, d’ora in poi, l’Inter potrà contare in un’arma in meno per opporsi alle concorrenti degli altri Paesi sul mercato.
Niente più Decreto Crescita: cosa cambia per l’Inter?
Senza la fiscalità agevolata che consentiva ai club come l’Inter di contenere la spesa entro un certo range e ai calciatori di ottenere uno stipendio netto più elevato, i top-player, a parità di regime fiscale, sceglieranno prevedibilmente altri palcoscenici e campionati più ricchi.
A quanto pare, lo stop al Decreto Crescita non dovrebbe comportare in casa Inter ripensamenti sull’affare Tajon Buchanan. Il giocatore canadese guadagna attualmente 400.000 euro al Brugge. E se diventerà nerazzurro ne prenderà 1,5 milioni: uno stipendio che non mette in ansia l’Inter.
Il problema potrebbe emergere con i rinnovi degli stranieri: Thuram, Dumfries… Su Lautaro, il club già sapeva non poter usufruire dei benefici del Decreto Crescita, dato che il Toro abita in Italia da “troppo” tempo.
L’ira di Lotito
ll primo a commentare la notizia dello stop al Decreto Crescita è stato il presidente della Lazio Claudio Lotito. Un testimone doppiamente interessato anche perché membro senatore della Repubblica e membro della maggioranza. Intervistato da Notizie.com, Lotito ha attaccato l’AIC (associazione italiana calciatori) e ha annunciato che la Serie A perderà di competitività.
“Bella e grande fesseria che è stata fatta“, ha esordito Lotito. “Vedranno che cavolo di errore è stato fatto. Non va bene così anche perché lo Stato non incassa i soldi. Se tu hai uno straniero che paga le tasse in Italia sarà meglio di uno che non viene e non le paga, o no? Voglio vedere chi viene adesso, grande idea…“.
🚨⚽️Il numero uno della FIFA, Gianni Infantino, ufficializza la presenza dell’#Inter al Mondiale per Club 2025⚫️🔵 pic.twitter.com/YZiUGQHiII
— Interlive (@interliveit) December 29, 2023
“In questo modo il nostro campionato perderà di competitività“, ha spiegato Lotito. “L’anno scorso ci sono state tre squadre in tutte e tre le finali europee, adesso voglio vedere che succederà, vorrà dire che le prossime squadre che andranno in Champions le indicherà l’AIC: sono loro che hanno fatto di tutto per farla soccombere. Bravi, bravi!”.