“Conti disastrosi”: rischio esclusione dalla prossima Champions

Sospensione dalle Coppe europee “per due o tre anni”. La sanzione è pesantissima, club in guai serissimi

A partire dalla stagione 2024-25 la Champions League sarà soggetta a nuovi cambiamenti. Il vecchio format da 32 squadre dirà infatti addio lasciando spazio ad un altro tipo di organizzazione.

Rischio esclusione dalle Coppe europee per 2-3 anni per il Barcellona
Joan Laporta e Steven Zhang, presidenti di Barcellona e Inter (LaPresse) – interlive.it

36 le formazioni che prenderanno parte alla massima competizione europea dal prossimo anno in poi. Non più otto gironi, ciascuno composto da quattro squadre, bensì quattro raggruppamenti con ognuno di questi formato da 8 sodalizi differenti. Questa la nuova fase a gironi che permetterà, quindi, a ciascuna formazione di confrontarsi con più avversarie nella prima parte della competizione. Una metà delle partite verrà disputata in mura amiche, mentre la restante parte in trasferta.

C’è grande attesa nel veder partire ufficialmente questo tipo di format. Un format che, inizialmente, ha lasciato ben perplessa la stragrande maggioranza della popolazione europea e che, con ogni probabilità, non consentirà a una delle più storiche società di sempre (sempre restando in tema calcio) di prendere parte a questa Champions dal nuovo volto.

Champions 2024-25 a rischio per il Barcellona: violazione delle norme finanziarie della UEFA

Guai serissimi in casa Barcellona, club che ha affrontato l’Inter solamente nella scorsa annata e che rischia ora di dare forfait alla Champions League in formato 2024-25 e non solo. Questo è quanto reso noto negli scorsi giorni dal quotidiano tedesco ‘Die Welt’.

Xavi Hernandez, tecnico del Barcellona (LaPresse) – interlive.it

Il club presieduto da Joan Laporta è finito per violare le norme finanziarie della UEFA facendo sì registrare un utile netto di 304 milioni di euro al netto delle tasse, ma senza aver compensato le spese con le entrate caratteristiche.

A pesare sui catalani il fatto che, proprio questi ultimi, abbiano fatto registrare questo tipo di entrate basandosi sulla vendita di futuri diritti televisivi e di marketing (entrate che sono giunte anche a mezzo di altri sport, come ad esempio il basket, quando in realtà la UEFA ha sempre ritenuto determinanti le vendite provenienti dal business del calcio).

Un processo, questo, non ancora giunto al termine e che non fa altro, quindi, che continuare a tenere il Barcellona sotto inchiesta. La sensazione è quella che la società su cui siede attualmente in panchina il tecnico Xavi possa finire per restare al difuori delle Coppe europee “per due o tre anni”, tant’è che lo stesso organo europeo ha definito “un disastro” il bilancio della formazione spagnola. “Maggiore è la perdita, maggiore è la sanzione”, questo il motto portato avanti da Ceferin e i suoi.

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