Un anno da Inter: il 2023 dei nerazzurri come un romanzo di grandi esaltazioni, illusioni, crisi di nervi, paure, riscosse e magnifici sogni
Tornata in campo dopo la lunga sosta del Mondiale in Qatar, l’Inter ha inaugurato il suo 2023 con una vittoria profumata di redenzione. Dopo un avvio di stagione incidentato da troppe partite dominate ma non vinte, giocate con supponenza o perse da polli, i nerazzurri hanno trovato 3 punti fondamentali il 4 gennaio 2023, vincendo cinicamente contro il Napoli capolista, con uno stupendo goal di Dzeko.
Tutto il tifo nerazzurro ha voluto in quell’occasione illudersi che la squadra guidata da Inzaghi fosse pronta a riscattarsi, a tornare in qualche modo protagonista, dopo i malumori e le frustrazioni della prima parte della stagione (Lukaku e Brozovic indisponibili, Onana in panchina con un indeciso Handanovic fisso in porta, Skriniar a mezzo servizio e con la testa già al PSG), riducendo la distanza dalla vetta della classifica.
L’illusione è durata poco e niente: l’Inter è stata subito fermata da un pareggio-beffa con il Monza, precipitando di nuovo a 10 lunghezze dai partenopei. Che la squadra nerazzurra non fosse pronta ad arrendersi a un’altra stagione di delusioni lo si è capito pero il 18 gennaio, quando a Riad si è svolta la sfida contro i rossoneri valevole per la Supercoppa italiana.
Gli undici di Inzaghi, sfavoriti alla vigilia, ha travolto il Milan conquistando il primo trofeo stagionale. All’esaltazione del derby vinto è seguita tuttavia la cocente e immediata sconfitta casalinga contro l’Empoli. Una caduta atta a determinare la fine di ogni velleità di conquista dello Scudetto. E per Inzaghi si è cominciato da allora a parlare di fiducia condizionata: per salvare la stagione il tecnico avrebbe dovuto raggiungere i quarti in Europa e la qualificazione in Champions League in campionato.
Catabasi: il 2023 dell’Inter
Alla prima giornata del girone di ritorno, l’Inter ha vinto di misura con la Cremonese e raggiunto a sorpresa il secondo posto, superando il Milan. Subito dopo ha sconfitto proprio i rossoneri, distanziandoli di ben 5 punti. L’incostanza si è impossessata dello spirito nerazzurro e sul più bello la squadra è ripiombata subito nelle nebbie dell’incertezza, pareggiando contro una Sampdoria già condannata alla B o quasi.
Inzaghi, ormai spernacchiato dalla stampa e criticato da mezza tifoseria, ha salvato il posto in extremis con gli ottavi di Champions League, quando l’Inter ha vinto di misura contro il Porto. In A le cose sono andate peggio: in quei giorni sono arrivate due preoccupanti sconfitte in trasferta. La prima contro Bologna e l’altra contro lo Spezia, intervallate dalla vittoria casalinga contro il Lecce.
E qui l’Inter ha cominciato a sentire forte la puzza del fallimento. Già si parlava del possibile successore di Inzaghi: si ipotizzava un Chivu traghettatore per poi affidare la squadra a Motta o a De Zerbi. Nel ritorno degli ottavi di Champions League, l’Inter ha però pareggiato grazie a un super Onana al do Dragao e si è così qualificata ai quarti di finale della massima competizione continentale. Subito dopo è arrivata la sconfitta contro Juventus al Meazza.
L’ascesi: i nerazzurri si esaltano in Europa
Il 2023 è stato un anno in crescendo per l’Inter. A livello emotivo, sportivo e nervoso. Dalla crisi più nera, Inzaghi ha saputo recuperare forza e carattere, ritrovando la fiducia della squadra e poi quella dei tifosi. Non è stato però un percorso lineare.
L’Inter è dovuta cadere tante volte e scoprirsi fragile, scontrandosi con un Lukaku incapace di tornare grande e un Lautaro in gran forma ma poco costante. La sconfitta in casa contro la Fiorentina e il pareggio contro la Salernitana hanno fatto sprofondare la squadra fino al quinto posto in classifica. Sembrava la fine.
I nerazzurri hanno saputo rifarsi solo in Champions League, vincendo contro il Benfica per 2-0 allo stadio da Luz nell’andata dei quarti. In campionato hanno perso ancora, stavolta contro il neopromosso Monza. Dopodiché ecco il pareggio per 3-3 con il Benfica allo stadio Meazza e il passaggio alle semifinali a tredici anni di distanza dalla volta precedente. Con le vittorie su Empoli e Lazio, i nerazzurri hanno raggiunto Roma e Milan al quarto posto.
Ed è qui che l’Inter si è ritrovata ad affrontare lo storico doppio derby in semifinale di Champions League. La sfida più importante dell’anno. Era un’occasione di rivincita per la formazione nerazzurra, uscita sconfitta dal precedente doppio confronto europeo nel 2003 (quando il doppio pareggio qualificò il Milan).
Il 10 maggio l’Inter ha ipotecato la qualificazione imponendosi 2-0 in casa dei rossoneri con le reti di Dzeko e Mkhitaryan. E resteranno nella storia le parole del tecnico Stefano Pioli: “Fino al minuto 7 gli avversari non erano mai entrati in area“. Al ritorno, il 17 maggio, è finita 1-0 con goal di Lautaro.
Tra i due derby europei è arrivata anche la vittoria contro il Sassuolo, che ha portato l’Inter al terzo posto, posizione poi mantenuta fino all’ultima giornata, anche per la penalizzazione della Juve.
Da Istanbul a San Sebastián
Il 10 giugno, allo stadio olimpico Ataturk di Istanbul, l’Inter ha poi disputato la sesta finale di Champions della propria storia contro il Manchester City. I nerazzurri sono usciti battuti di misura per un goal di Rodri, ma hanno dimostrato coesione, forza di carattere e qualità. Intanto avevano già vinto la Coppa Italia, battendo anche la Juventus in semifinale e poi la Fiorentina in finale.
A fine stagione sono arrivati i drammi del calciomercato, con l’addio di Lukaku, raccontato come un vero e proprio tradimento. E poi le cessioni di Onana e Brozovic. Il saluto anche a Samir Handanovic, un’altra colonna storica, un po’ maltrattata dai tifosi per i suoi ultimi anni non al top fra i pali. Sono arrivati Thuram, Sommer e Pavard. E l’Inter si è imposta subito in Serie A, occupando dall’inizio alla fine del mese di dicembre della nuova stagione il primo posto. E ha fatto il suo in Champions, con la qualificazione agli ottavi raggiunta con due turni di anticipo.
Altre emozioni, altre speranze, per chiudere con il sorriso un’annata indimenticabile. Peccato per i pareggi a San Sebastian e a Milano contro la Real Sociedad che hanno fatto perdere ai nerazzurri il primo posto nel girone di Champions e per la sconfitta contro il Bologna in Coppa Italia. Per il resto, è stato tutto quasi perfetto. Con Lautaro capitano e bomber. Uno stupendo Thuram a zero. Il Milan battuto ancora. Un Sommer quasi sontuoso. Un Inzaghi fiero e deciso. Un allenatore finalmente da Inter?