Parole d’elogio da parte di Mkhitaryan al proprio compagno di squadra Thuram, tra ambientamento nel gruppo nerazzurro e qualità sopraffina come i più grandi
L’Inter sapeva di poter contare con tutte le proprie forze su Lautaro Martinez. Anche se orfana di due pedine importanti come Romelu Lukaku ed Edin Dzeko che, nel giro delle ultime annate, hanno supportato il centravanti argentino nel migliore di modi. Finora il ‘Toro’ non ha deluso le attese, anzi è partito davvero forte in stagione. Fino a diventare uno dei calciatori più ambiti dello scenario internazionale.
Il merito di tanti progressi è certamente dovuto alla sua incredibile forza di volontà, uno spirito d’attaccamento unico nel suo genere ai colori nerazzurri e una qualità indispensabile per convolare a rete in ogni occasione possibile. Ma qualche pizzico di riverenza spetta anche a Marcus Thuram. Un uomo che la dirigenza nerazzurra ha seguito per mesi, se non addirittura anni. Proprio con l’obiettivo di creare un tandem offensivo tutto nuovo, di cui il francese avrebbe dovuto essere boa e incursore. E che meraviglia è saltata fuori.
Thuram è infatti uno degli uomini più preziosi della rosa di Inzaghi, qualcuno che potrebbe svoltare le partite in un lampo. Grazie alla sua immensa qualità tecnica, paragonabile già da adesso ai più grandi nel suo ruolo. Parola di Henrikh Mkhitaryan.
Il compagno di squadra armeno, intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, ha infatti potuto spendere soltanto parole di elogio e ammirazione nei confronti del francese. “Ha fatto ricredere tutti, me compreso. Ne sono felice. È un attaccante completo e posso dire di aver trovato in lui la stessa pasta di campioni come Ibrahimovic e Lewandowski“, ha ammesso.
Quel che infatti distingue Thuram dai suoi predecessori all’Inter è la capacità di poter leggere in modo diverso diverse situazioni di gioco ed adattarsi ad ogni contesto. È in grado di saltare l’uomo con giocate tecnicamente valide, oppure involarsi verso la porta avversaria con uno sprint bruciante. Abile anche di testa per via delle lunghe leve, il francese è l’uomo giusto per spalleggiare Lautaro. L’Inter lo sa, Inzaghi pure. E al di là delle poltrone dirigenziali, Ausilio e Marotta osservano compiaciuti l’evolversi di una grande sorpresa.
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