Il tecnico piacentino salvato nel finale da tre episodi decisivi. Svelata la girandola di cambi senza senso dell’ex allenatore laziale
Potevano costare caro, anzi carissimo, le ingenuità compiute dall’Inter nel finale di gara contro la formazione di Marco Baroni eppure, alla fine, i nerazzurri sono riusciti a portarsi a casa l’intera posta in palio.
Grazie al 2-1 inflitto al Verona, infatti, Lautaro e compagni hanno fatto registrare il loro primo successo di questo 2024, un successo giunto grazie alla rete siglata in extremis da Davide Frattesi. Una rete che, in realtà, sarebbe dovuta essere annullata per via della gomitata di Alessandro Bastoni in area avversaria ai danni di Duda, episodio concretizzatosi qualche istante prima del gol firmato dall’ex Sassuolo.
Non solo. Rete del vantaggio a parte, fortunosa in tutti i sensi aggiungeremmo, l’Inter ha poi rischiato di farsi riprendere nuovamente da Thomas Henry negli ultimissimi minuti di gara. A salvare la formazione vicecampione d’Europa in carica il palo calpito dal centravanti francese su calcio di rigore. Una situazione, questa, che si sarebbe potuta evitare benissimo se soltanto il tecnico Simone Inzaghi avesse compiuto determinate scelte con un po’ più di lucidità.
Come già accaduto in passato, il tecnico piacentino si è reso protagonista ancora una volta in negativo di alcuni cambi del tutto discutibili e, a tratti, senza senso.
Inspiegabile, infatti, la decisione di sostituire Marcus Thuram al minuto 73, sul punteggio di 1-0 e quindi a gara ancora aperta. A confermarlo la rete subita un minuto dopo dai nerazzurri, con questi ultimi trovatisi poi costretti a fare affidamento su un Lautaro Martinez a corto di energie, oltre che su un Arnautovic più deludente che mai (e di gare sottotono l’austriaco ne ha disputate eccome in stagione). Neppure l’ingresso in campo di Alexis Sanchez è stato in grado di cambiare il canovaccio tattico della gara, diverso invece quello di Davide Frattesi.
Simone Inzaghi stava, infatti, per pagare a caro prezzo non soltanto la decisione attuata nei confronti del francese – centravanti che anche in caso di 1-1 da parte del Verona (arrivato poi nell’immediato) avrebbe comunque potuto continuare a dare un po’ più di imprevedibilità alla manovra offensiva dell’Inter – ma anche quella di inserire l’ex Sassuolo a circa 10′ dal termine. Un ingresso che, verosimilmente, avrebbe potuto manifestarsi molto prima visto e considerato che il centrocampo nerazzurro era apparso affaticato sul piano fisico molto tempo prima.
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