Sanchez mai così poco impiegato nella sua lunghissima esperienza in Europa, con l’Inter minutaggio ridotto all’osso e ombra di una partenza lontano da Milano
Appena qualche giorno fa, sul proprio canale Twitch, l’ex centrocampista nerazzurro Arturo Vidal aveva commentato lo scarso impiego del connazionale Alexis Sanchez tra le file nerazzurre dell’Inter di Simone Inzaghi.
Nonostante il cileno sia considerato da molti ancora come una pedina di grandissima qualità per il gioco offensivo di una squadra che, come logico, ha bisogno di inventiva e lucidità per superare gli ostacoli avversari.
Secondo Vidal questa forma di noncuranza da parte dello staff tecnico dell’Inter ricade sensibilmente sulla tranquillità mentale dello stesso Sanchez e correr via da Milano sarebbe per lui la soluzione ideale. Effettivamente, una base di verità c’è eccome. Numeri alla mano, l’ex attaccante di Barcellona e Manchester United ha fatto registrare la sua peggior stagione finora sotto il profilo dei minuti giocati in relazione alle altre sedici annate trascorse in giro per l’Europa, sin da quando approdò la prima volta in Serie A per vestire la maglia dell’Udinese.
In tutte le competizioni cui prende parte il club nerazzurro, Sanchez ha contribuito soltanto al 20% delle proprie possibilità. Una percentuale di partecipazione vicina soltanto a quella della stagione 2019/2020, durante la quale però il calciatore rimase anche fermo per due mesi ai box per un infortunio muscolare rilevante.
Insomma, tale situazione non lascia scampo a dubbi. Sanchez appare più un ripiego che una soluzione da poter impiegare con continuità in stagione e le preferenze di Simone Inzaghi sono legate soprattutto alla grande fiducia e disponibilità del capitano Lautaro Martinez.
Probabilmente è stato proprio l’argentino ad aver messo ulteriormente in ombra la figura del compagno di reparto grazie ad una serie di prestazioni sensazionali e una trafila di reti messe a segno con costanza.
D’altro canto però Sanchez è un leone di primo livello e accontentarsi di qualche spicciolo minuto non è roba da lui. Motivo per cui le voci sulla sua immissione sul mercato non sono soltanto insistenti ma anche fondate da questa sensazione di continua emarginazione e subordinazione rispetto alla condizione ideale di protagonista indiscusso. Il calciatore, qualora non dovesse lasciare l’Inter nel corso delle ultime giornate della sessione invernale verso altri lidi, lo farà quasi certamente in estate a parametro zero. Anche perché sulle spalle del club pesa un ingaggio non indifferente di cui c’è intenzione di liberarsi il prima possibile per fare spazio, eventualmente, a nuove possibilità.
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