L’esterno nerazzurro primeggia in Italia per numero di occasioni create ma sorgono dubbi sulla questione rinnovo, con tanto di pressioni di mercato all’orizzonte
Chiuso il 2023 è tempo di guardare soltanto in avanti, verso tutti gli obiettivi ancora da conquistare. Specie quelli che attendono l’Inter a braccia aperte, come Scudetto e Champions League. Eppure dell’annata passata restano ben ancorati i ricordi e alcune statistiche che ancora oggi risaltano piacevolmente agli occhi dei più curiosi.
Come un dato che ha favorito l’innesto di Denzel Dumfries nella speciale classifica dei migliori assist-man al mondo. Certo, il calciatore nerazzurro non è tra i primi cento e questo è dovuto ad una serie di ulteriori sotto-dettagli che non verranno sviscerati nel dettaglio ma che riguardano principalmente il numero di partite giocate nel corso dell’anno solare di riferimento.
L’olandese si attesa 104esimo in classifica, al pari di un certo Kylian Mbappé e dell’altra conoscenza della Serie A, Rafael Leao. Come gli altri due, Dumfries ha infatti potuto contribuire con assist ed altre occasioni di gioco – incluse quelle che hanno scaturito un calcio di rigore – per ben 14 volte alla creazione di reti di squadra. Un dato confortante che mette in risalto la grande crescita complessiva di uno degli uomini più in forze di Simone Inzaghi sin dal suo arrivo a Milano.
Dumfries senza rinnovo tra cessione e ombra parametro zero, l’Inter deve evitare il secondo errore
Un’altra questione, però, attanaglia la dirigenza nerazzurra e riguarda da vicino il suo rinnovo di contratto. Perché se da un lato Dumfries rappresenta una risorsa della quale Inzaghi difficilmente vorrà sbarazzarsi, vista appunto la sua buona propositività offensiva, dall’altro il calciatore attende ulteriori sviluppi vista soprattutto la situazione ancora poco convincente delle risorse finanziarie del club.
La sua entourage vorrebbe non scendere al di sotto dei 4 milioni di euro stagionali mentre l’Inter sarebbe disposta ad un salto in avanti di appena mezzo milione o poco più, rispetto al range d’ingaggio attualmente percepito intorno ai 2,5 milioni. Senza un accordo di massima, il calciatore potrebbe entrare nuovamente nel vortice di mercato delle tante pretendenti soprattutto inglesi che non hanno mai smesso di distogliere lo sguardo dal suo profilo.
A giugno molti club potrebbero fiondarsi con richieste intorno ai 25 milioni al ribasso, anche laddove l’Inter vorrebbe ricavare almeno 40 milioni. Molto potrebbe comunque dipendere dalle sorti del club in relazione ad un possibile cambio societario. Con la presenza di Steven Zhang ancora al timone, una cessione sarebbe cosa possibile anche per evitare il ripetersi di un altro flop come accaduto in occasione della partenza di Milan Skriniar a parametro zero. Errore da evitare.