La cessione del club come un passaggio inesorabile, la stampa sportiva non crede che Zhang riuscirà a tenersi l’Inter. Sicuri che il presidente dell’Inter non abbia un piano?
La verità è che nessuno conosce il vero piano di Steven Zhang. Tutto ciò che si può per ora dire è che il giovane presidente dell’Inter non è uno sprovveduto e che non intende perdere soldi e faccia. Intanto, i principali media italiani, sportivi e non, continuano a ragionare sulle tre strade che Zhang potrebbe seguire per poter affrontare la scadenza del debito con Oaktree.
La prima, quella più quotata, riguarda la possibilità di un nuovo finanziamento. Si racconta che inizialmente il presidente cinese avrebbe sperato che proprio Oaktree potesse decidere di rifinanziare il prestito in scadenza. Gli interessi prospettati dal fondo americano avrebbero però reso quest’ipotesi impraticabile. Di conseguenza l’erede di casa Suning starebbe tentando, ormai da mesi, di trovare un altro interlocutore.
Tramite la mediazione della banca d’affari Goldman Sachs, Zhang vorrebbe dunque entrare in dialogo un nuovo soggetto interessato a un prestito, in modo da ottenere fondi utili per ripagare il debito a Oaktree. Per far sì che la manovra sia sostenibile dovrebbe però ottenere un finanziamento con un tasso d’interesse più contenuto. Magari sotto il fra il 18%.
La seconda strada, la più tragica, dovrebbe condurre alla sconfitta. Ovvero, all’abbandono inglorioso della sfida, lasciando l’Inter in pegno a Oaktree. Insomma, per non pagare il debito di più di 350 milioni in tutto, Steven Zhang dovrebbe rinunciare a un club che vale più di 1,2 miliardi. Ha poco senso. Ma un’assurdità del genere è già accaduta, come testimonia la triste vicenda di mr. Li, che ha ceduto a Elliott nel 2018 il club rossonero perché incapace di restituirgli il dovuto.
Tale scenario non piace a Zhang e nemmeno a Oaktree. In teoria, il fondo statunitense non dovrebbe aver alcun interesse a prendere in mano l’Inter, anche nel caso in cui ci fossero già dei compratori disponibili. Quanto a Zhang, è difficile credere che il presidente cinese sia disposto a cedere a un simile ricatto.
Zhang e la scadenza del prestito Oaktree: “Cessione inesorabile“
I cinesi non parlano né lasciano trapelare notizie sulle loro intenzioni. Tuttavia, Zhang ostenta tranquillità. E questo può solo significare che crede ancora che si possa arrivare a un nuovo finanziamento entro la fine di febbraio. O che abbia un piano ancora segreto.
La terza strada, quella che più passa il tempo e più acquista senso, dovrebbe essere quella della cessione. Non riuscendo a trovare nuovi finanziatori o soci di minoranza, per non dover lasciare il club a Oaktree, Zhang potrebbe provare a cedere in extremis la società. C’è un advisor che sta lavorando da tempo alla ricerca di compratori (Raine Group). Finora, però, nessuno ha offerto tanto quanto richiesto da Zhang.
L’unico dato certo finora è che tra meno di cinque mesi scadrà il debito con Oaktree. E in un modo o nell’altro Steven Zhang dovrà tirar fuori più di 350 milioni del prestito (nel 2021 erano 275, ma per effetto degli interessi il debito è salito di quasi 100 milioni). A Radio Radio, il giornalista e opinionista Sandro Sabatini ha voluto analizzare la situazione, mostrandosi parecchio intrigato dalla vicenda.
“Situazione da film, da serie televisiva“, così l’ha presentata Sabatini, parlando di un vero e proprio countdown. “Un conto alla rovescia verso la data in cui Zhang dovrà restituire i soldi, mentre tutto continua come se niente fosse. Penso, però, che se Zhang non avrà una dilazione prestito, o un nuovo prestito, sarà inesorabile che l’Inter passi di mano”.
Steven Zhang sa che il tempo è poco. Di fatti ha fatto sapere all’advisor Goldman Sachs che la scadenza utile per trovare nuovi finanziatori disposti a fornirgli un prestito è a fine febbraio. I tempi sono dunque assai stretti.
Che Zhang possa o voglia ripagare il debito di tasca propria è fuori discussione. Perciò giornalisti come Sabatini paventano l’ipotesi dell’Inter. Ma a chi? E quando? I potenziali compratori sanno che in questo momento Suning può essere presa per il collo, dato che ha dato il club in pegno a un creditore. Sì, ci sono stati vari interessamenti e sondaggi, ma non è mai partita alcuna trattativa reale.
L’ultimo interessamento serio c’è stato nel 2020 con BC Partners. Poi si è parlato di sauditi, barehiniti, americani e finlandesi, ma senza alcun elemento oggettivo.
La versione di Moratti
Ultimamente a Radio Radio ha parlato anche Massimo Moratti, ex presidente nerazzurro. L’imprenditore milanese ha voluto sottolineare di essere poco informato sulla vicenda. “A dire il vero non sento Zhang da un po’ di tempo“, ha detto Moratti. “A prescindere, però, posso dire che mi ha sempre fatto una buona impressione sin dal primo momento che l’ho incontrato“.
“Fino a questo momento ha subito tantissime critiche. Nonostante le paure che ci sono in questi anni e le voci su debiti e cessioni, ha messo su una squadra che sta girando bene sia in campionato che in Europa. E il merito non può che essere suo visto che ha trovato dei dirigenti importanti che stanno compiendo un ottimo lavoro“.
E a proposito di una cessione (inesorabile o molto probabile), Moratti si è detto poco convinto che per l’Inter sia bene passare da Zhang a un altro proprietario. “A dire il vero, io non ci spererei così tanto sul fatto che vada via. Anzi, sono sempre del parere che sia molto meglio che rimanga. Anche perché non è assolutamente detto che i cambiamenti possano portare a qualcosa di buono“.