Si torna a parlare di vecchi attriti fra Lukaku e Inzaghi: alla premiazione del premio The Best FIFA 2023 il belga ha snobbato il vecchio allenatore
Romelu Lukaku se l’è legata al dito. Per ripicca o con troppa disinvoltura ha voluto dunque mostrare che non aver ancora risolto il suo risentimento nei confronti dell’ultimo coach che lo ha allenato all’Inter. Ce l’ha ancora con colui che lo ha “turbato” facendolo partire dalla panchina nella finale di Champions contro il City. Non è certo uno scoop.
Dalle poche parole pronunciate finora dallo stesso Lukaku in merito alla sua rumorosa e dolorosa separazione dai colori nerazzurri, al di là della vera causa del “tradimento” (ancora misteriosa), era venuto appunto fuori il disappunto dell’attaccante rispetto alle scelte del mister: Inzaghi gli ha preferito Dzeko, e Lukaku non lo ha mai digerito.
Si sentiva in forma, il belga. Anche se aveva mostrato di essere tornato in palla solo nelle ultime giornate del campionato, dopo aver passato parecchi mesi ai box e poi aver giocato male o malissimo tutte le partite in cui era stato chiamato in causa. Ma Lukaku si aspettava un altro trattamento da Inzaghi, e il fatto che l’allenatore dell’Inter abbia voluto puntare, nei momenti più importanti, sul vecchio Dzeko ha ferito l’orgoglio di Big Rom.
Così, ieri sera, quando è stato assegnato il premio di miglior allenatore a Pep Guardiola dopo il Triplete con il Manchester City, è venuta fuori un’altra polemica: l’ennesimo capitolo della non lunga ma assai tormentata storia fra Lukaku e l’Inter. A far discutere sono le scelte di voto di Lukaku, che in quanto capitano del Belgio ha potuto esprimersi su tutte le candidature dei The Best FIFA.
Inzaghi era candidato con Spalletti e Guardiola per poter vincere il premio di miglior allenatore della stagione. Lukaku snobba Simone Inzaghi, così titolano i principali quotidiani sportivi europei.
Andando a spulciare tra i voti espressi da parte dei capitani delle Nazionali di tutto il Mondo, in tanti si sono concentrati sulle preferenze di Lukaku. Nella categoria allenatori, infatti, Big Rom ha scelto tre nomi: Pep Guardiola, Xavi e Luciano Spalletti, ignorando completamente l’ex allenatore Simone Inzaghi.
La scelta di Romelu Lukaku: un nuovo scontro con Inzaghi ai The Best FIFA
Lukaku non è un ingenuo e sapeva che la sua scelta sarebbe balzata all’occhio. Consapevolmente la punta della Roma (da oggi orfana di Mourinho esonerato) ha voluto tenere fuori dalla lista dei voti l’allenatore con cui nella scorsa stagione ha conquistato la finale di Champions League.
Nulla di eclatante. In casa nerazzurra era ormai noto che i rapporti fra Inzaghi e Big Rom non fossero così sereni. Il rapporto si è compromesso alla fine dello scorso campionato. Inzaghi puntava ancora sul belga: lo voleva ancora all’Inter. Lukaku, invece, non ha voluto più giocare all’Inter anche per non dover più essere allenato da Inzaghi.
Per Inzaghi, classificatosi terzo nella categoria allenatori, sono arrivate anche tante attestazioni di stima. La più importante è venuta da chi ha vinto il premio di miglior allenatore, e cioè Pep Guardiola.
Guardiola omaggia Inzaghi e Spalletti
Nel suo discorso di ringraziamento, lo spagnolo non ha dimenticato i suoi avversari: “Spalletti ha vinto lo scudetto, Inzaghi so quanto è stato difficile vincere contro di te in finale. Il Barcellona è sempre il club del mio cuore ma col il City abbiamo costruito passo dopo passo ed è stato un sogno diventato realtà: è stato davvero speciale”.
Tra i capitani chiamati a votare c’era anche un altro ex Inter: Milan Skriniar. L’ex difensore dell’Inter, ora al PSG, non ha voluto dimenticare il suo ex allenatore. E infatti ha inserito Inzaghi nella rosa dei migliori in compagnia di Guardiola e di Luciano Spalletti. Anche Donnarumma, come capitano dell’Italia, pur mettendo Spalletti al primo posto, ha dato un voto a Inzaghi.
Calhanoglu, come capitano della Turchia, ha votato al primo posto Inzaghi. E non poteva essere altrimenti. Si tratta dell’allenatore che lo ha trasformato in uno dei centrocampisti più forti in circolazione.