Ormai è tutto pronto per l’accordo con Taremi in vista dell’estate, ma il calciatore è concentrato soltanto sugli impegni con la Nazionale Iraniana al momento
L’Inter sembra avere ormai in pugno il suo nuovo attaccante, Medhi Taremi. Il centravanti iraniano in scadenza di contratto con il Porto è stato infatti tallonato con costanza e determinazione dal club nerazzurro nel corso delle ultime settimane, a tal punto da costruire un castello di contatti sempre più ravvicinati e ricchi d’intesa.
Per i più il suo passaggio all’Inter a giugno a parametro zero appare ormai dato per scontato. A condizioni persino piuttosto vantaggiose: si parla di circa 3-4 milioni di euro d’ingaggio stagionali per tre anni, con una buona commissione per convincere in via definitiva la sua entourage. La firma potrebbe arrivare già nelle prossime giornate, ma non ci sono ancora dettagli utili a far presagire una finestra precisa entro la quale l’avvenimento contrattuale dovrebbe concretizzarsi.
Certo è che si tratterà soltanto di una fase successiva alla disputa dell’attuale finestra di impegni internazionali in Coppa d’Asia, cui Taremi sta prendendo parte proprio in queste ore alla vigilia dell’incontro della Nazionale Iraniana contro la formazione di Hong Kong.
Taremi promesso all’Inter ma tutti i discorsi vengono dopo gli impegni con la Nazionale
Il calciatore è concentrato esclusivamente su questa competizione e non vuol badare ad altro che possa distogliere la sua attenzione: “Io all’Inter? Adesso ci troviamo in Qatar per i discorsi con la Nazionale. Questo è più importante di tutto il resto”, ha dichiarato con professionalità e discrezione l’iraniano.
L’affare, in ogni caso, prenderà sempre più forma. Oltretutto, a favoreggiare l’inserimento del calciatore all’interno degli schemi di Simone Inzaghi ci sarà anche una particolare dettaglio risaltato agli occhi dei più attenti. Taremi perderà la dicitura di calciatore extracomunitario proprio al termine della stagione attuale, grazie ad un particolare vincolo che permette ai calciatori di ricavare la cittadinanza (e quindi passaporto europeo) dopo aver trascorso cinque anni nel campionato portoghese. Ciò facendo non occuperebbe alcuno slot extra dei due disponibili secondo statuto italiano, altrimenti riservato a tutti i calciatori di provenienza al di fuori dai confini europei.