Un ultimo passo da compiere per portare a casa la Supercoppa italiana: l’Inter affronta la finale contro il Napoli
Anche il Napoli come l’Inter ha vinto la semifinale (contro la Fiorentina) per 3-0. I nerazzurri lo hanno fatto convincendo e proponendo un gioco a lungo spettacolare; il Napoli ha un po’ sofferto, ma ha saputo infine mostrare una solidità non scontata, soprattutto dopo mesi di crisi d’identità, critiche e scarso impegno da parte degli interpreti.
La squadra che la scorsa stagione ha vinto lo Scudetto sembra ancora alla ricerca di sé stessa, ma proprio durante la semifinale di Supercoppa ha saputo raddrizzare qualcosa. Walter Mazzarri non ha avuto tempo o modo di far ritrovare ai suoi giocatori una condizione atletica adeguata. I tifosi assolvono l’allenatore toscano imputando ogni colpa alla gestione Garcia.
Si dice insomma che il francese abbia inopportunamente trascurato la preparazione atletica. Per questo molti interpreti sembrano poco brillanti, a partite da Kvaratskhelia. Contro la Viola, Mazzarri ha deciso di correre ai ripari. E lo ha fatto con coraggio, abbandonando finalmente l’equivoco di poter far bene sfruttando il 4-3-3 spallettiano.
Mazzarri ha ottenuto un risultato importante tornando al suo vecchio credo calcistico. Quel 3-4-1-2 che aveva fatto sognare Napoli un po’ di anni fa. Mancano ovviamente i tre tenori della prima era Mazzarri. O almeno, manca Osimhen, occupato in Coppa d’Africa.
Al posto del centravanti nigeriano, l’allenatore del Napoli sta alternando Raspadori e Simeone, con il secondo molto più incisivo e produttivo del primo. Il Cholito, contro l’Inter, dovrebbe essere il perno del tridente, completato da Kvara e da Politano.
Arriva la notte della finale contro il Napoli: Mazzarri pronto a rovinare la festa a Inzaghi
In teoria, l’Inter dovrebbe partire favorita. Sia per la condizione attuale che in base al precedente più recente, lo 0-3 al Maradona. In quella partita il Napoli non giocò però così male (mantenne a lungo il possesso palla e si rese più volte pericoloso con tiri da fuori)… E poi una finale è sempre un’occasione a sé.
Il Napoli sta ancora attraversando una situazione di parziale emergenza nonostante l’ultima vittoria contro la Salernitana e il 3-0 in semifinale di Supercoppa italiana contro la Fiorentina. Mazzarri ha tuttavia deciso di alzare la testa. Dopo aver assecondato troppo a lungo le linee guida presidenziali, l’allenatore ha finalmente deciso di fare a modo suo. E l’abiura ha dato dei frutti invitanti.
Così gli azzurri stanno provando a giocare in contropiede, a difendersi bassi e di correre più del solito. E a fare la differenza, per ora, sono le riserve. Come Zerbin, che entrato nel finale contro la Viola ha segnato una clamorosa doppietta.
Azzurri con difesa a tre, o meglio: a cinque
Mazzarri è dunque tornato alla difesa a tre. Anche se, con i laterali molto arretrati non è così esagerato interpretare la sua retroguardia come una difesa a cinque. In questo folto di maglie chiamate a proteggere la porta, sarà difficile per l’Inter trovare spazi. Anche a centrocampo, con Lobotka e Cajuste, il tecnico toscano dei partenopei sembra essere riuscito a offrire più copertura e stabilità.
Non è ancora chiaro se nella finale possa tornare Zielinski. Contro la Fiorentina Lobotka e Cajuste hanno fatto bene, e il polacco sta attraversando un momento di scarsa serenità. Riguardo all’attacco, nel nuovo sistema, le ali sembrano chiamate più a difendere che a offendere, e questo è un problema, dato che Politano e Kvara non sembrano adatti a un simile ruolo.
Non si sa che cos’ha davvero in mente Mazzarri. E molto dipenderà anche da cosa succederà in Arabia. In pratica, con una vittoria, potrebbe sentirsi autorizzato a riportare in auge anche in campionato il suo 3-4-3 che in fase di non possesso assomiglia molto a un 5-4-1 ultra-difensivo. Contro la Fiorentina è andata meglio del previsto. Ma non è detto che contro l’Inter lo schema funzioni ancora. E poi bisogna capire anche cosa succederà quando torneranno gli uomini forti dalla coppa d’Africa.
Contro la Viola, dopo il vantaggio firmato dal Chiolito, Mazzarri ha infatti alzato una bella muraglia azzurra davanti alla porta lasciando il possesso palla a Italiano. Nei cambi, il tecnico ha fatto fuori i giocatori più offensivi inserendo picchiatori e gente di corsa.
Un’impostazione del genere potrebbe mettere in difficoltà Inzaghi. Così come ha messo in difficoltà Italiano, che al Maradona aveva dominato. I partenopei vogliono rilasciarsi e sanno di essere tecnicamente un’ottima squadra (meglio della Lazio che l’Inter ha steso senza troppe difficoltà). La finale sarà una partita complicata. Ma così deve essere. Altrimenti non sarebbe una finale.