La finale di Supercoppa italiana di Bisseck è durata poco più di un paio di minuti, ma un suo gesto è stato apprezzato fino in Nord Europa
“Non dimenticherò mai il primo”, ha scritto Yann Bisseck sui social alla fine di Napoli-Inter. Primo cosa? Il primo trofeo, naturalmente. Il giovane difensore tedesco dell’Inter potrà dire di essere stato un protagonista della vittoria contro il Napoli: è sceso in campo per i minuti finali e ha così messo la propria firma sulla conquista della finale di Supercoppa Italiana, sostituendo Lautaro. Cioè colui che ha segnato l’1-0 al 91’.
Pur avendo giocato pochi minuti, il ragazzo si è fatto rispettare. Ha spazzato via il pallone, allontanato più volte la sfera di testa, contrastato gli avversari e dato una mano ai compagni piazzandosi come libero in difesa. Si è anche distinto per una pregevole fuga palla al piede sulla sinistra.
Giunto alla dodicesima presenza con la maglia dell’Inter, il tedesco è un giocatore importante per il club e può già festeggiare il suo primo trofeo in nerazzurro.
Un mesetto fa, contro il Lecce, è riuscito pure a segnare il primo goal in Italia, aprendo le marcature con un colpo di testa su un calcio di punizione battuto da Hakan Calhanoglu. Inzaghi è soddisfatto di lui, e tutta la squadra cerca di proteggerlo e aiutarlo a crescere.
Si è tolto ora lo sfizio di entrare in Supercoppa e di mostrare buona personalità. Yann Bisseck è bravo con i piedi: sbaglia raramente un passaggio. Ed è anche deciso in difesa. Non ha paura e interviene con la giusta durezza e con ottimo tempismo per anticipare gli avversari.
Il gesto in finale di Bisseck: una dedica nostalgica
Tutti hanno poi notato la sua esultanza nel post-partita. Le foto lo mostrano con la Supercoppa tra le braccia e sciarpa dell’Aarhus al collo. Il gesto è chiaro: Bisseck non ha dimenticato il club danese in cui si è fatto notare con i grandi.
Yann Bisseck, a modo suo, si è preso l’Inter. Dopo qualche mese di formazione con Simone Inzaghi e il suo staff, il classe 2000 ha imparato a giocare in una squadra esperta come quella nerazzurra. È una prospettiva per il futuro ma è anche una risorsa funzionale per il presente.
Già in estate, durante le amichevoli, aveva fatto capire di poter essere utile grazie alla sua fisicità. Con l’Inter ha poi avuto modo di crescere tatticamente. Ora è più affidabile sui tempi e nell’intensità. L’Inter, che lo ha scovato appunto nell’Aarhus, in Danimarca, ha investito 7 milioni per il 2000. E l’investimento sembra giusto.
La carriera del difensore tedesco
Bisseck è cresciuto nel settore giovanile del Colonia, ha esordito in prima squadra già nel 2017, quando aveva 16 anni. Così è diventato il giocatore più giovane a esordire con la maglia del club tedesco. È andato poi in prestito all’Holstein Kiel dove ha subito un grave infortunio a un piede.
È stato girato anche al Roda e poi al Vitoria Guimaraes, dove ha avuto altri problemi fisici. Principalmente guai al tendine di un ginocchio.
Nel 2021 Bisseck si è trasferito in Danimarca, in prestito all’Aarhus. E qui ha collezionato 23 presenze, 3 goal e 3 assist. Riscattato dal Colonia per 650.000 euro, circa, è diventato una colonna del club danese e si è guadagnato la maglia dell’U21 tedesca.
Ora, con la maglia dell’Inter, ha vinto il suo primo trofeo importante. Emozionato, a fine gara, Bisteccone ha domandato ai compagni: “E ora che devo fare? Non ho mai vinto una finale… Ora mi danno una medaglia?“. Forte, il giovane Bisseck. Ma anche simpatico e genuino.