Terza partita a corto di minuti per l’esterno destro olandese dell’Inter, lentamente destinato ai margini del progetto tecnico di Simone Inzaghi fra distanza sul rinnovo e nuove presenze in rosa
Dall’assist di Benjamin Pavard alla rete allo scadere di Lautaro Martinez, passando per le mille fatiche del centrocampo e la tensione di Simone Inzaghi assieme a tutto il resto dei calciatori e dello staff tecnico. Nella vittoria dell’Inter della Supercoppa Italiana, la terza consecutiva del proprio brillante cammino in ascesa, c’è davvero tutto.
È la vittoria di un gruppo unito, solido, qualitativamente superiore dedicato ad un popolo che dagli spalti e dalle poltrone delle proprie case ha continuato fino all’ultimo a sperare nella buona riuscita dell’ennesima storica impresa. Eppure, a non aver preso parte in linea diretta all’evento, è lui: Denzel Dumfries.
L’esterno destro è stato infatti tenuto fuori per tutta la durata dell’incontro da Inzaghi preferendo Matteo Darmian lungo la corsia destra di loro competenza. Per molti si dovrebbe essere trattata di una scelta meramente tecnica per fronteggiare al meglio, con esperienza e compostezza anche sotto il profilo difensivo, una formazione collaudata come il Napoli di Mazzarri. Eppure per tanti altri non ci sarebbero soltanto motivi tecnici alla base. Ma qualcosa di molto, molto più radicato in profondità nella volontà da parte del club nerazzurro di lasciarlo lentamente andare verso la deriva.
Come noto, infatti, la permanenza di Dumfries all’Inter è ancora una questione fortemente dubbia e controversa. Per certi versi ciascun elemento della squadra è importante e utile per poter raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Fino a questo momento anche l’olandese aveva dato l’impressione di poter dire la sua, senza alcuna limitazione.
Eppure alcune prestazioni sottotono maturate in questa prima metà di stagione hanno spesso costretto Inzaghi a dover chiedere gli straordinari a Darmian. Quella contro il Napoli è stata la terza assenza di Dumfries nelle ultime partite, un dato che preoccupa quanti credono che questa possa essere davvero la sua ultima stagione in nerazzurro.
Oltretutto, al di là delle forme d’interesse piovute negli scorsi mesi dalla Premier League, il calciatore non accenna a mostrare propensione verso il rinnovo di contratto in scadenza nel giugno 2025. Se questo non dovesse giungere presto, anche la sua quotazione di mercato potrebbe incorrere ad una riduzione sostanziale la prossima estate ad un solo anno di distanza dal rischio di separazione forzata a parametro zero. Rischio che, in ogni caso, l’Inter vorrà evitare ad ogni costo.
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