Il laterale canadese, approdato a Milano nei primi giorni di gennaio, potrebbe venir schierato in campo da Inzaghi in occasione del match con la Fiorentina
Tajon Buchanan, neo acquisto dell’Inter atterrato all’aeroporto di Milano Linate lo scorso 4 gennaio divenendo poi ufficialmente un nuovo calciatore nerazzurro un solo giorno dopo, non ha ancora raccolto alcun singolo minuti in campo al fianco della formazione di Simone Inzaghi.
La dirigenza interista, che aveva incominciato a sondare il profilo del classe ’99 già nelle passate stagioni, ha compiuto un investimento alquanto importante per il tesseramento del laterale canadese, venuto a costare 7 milioni di euro più bonus (un’operazione di poco sotto i 10 milioni di euro complessivi che ha permesso all’ex Club Brugge di siglare un accordo valido sino a giugno 2028 con la formazione vicecampione d’Europa in carica).
Nessuno, eccezion fatta per chi lavora costantemente dalle parti di Appiano, ha ancora avuto modo di vedere il calciatore all’opera. Di fatto, l’esordio dell’attuale numero 17 nerazzurro con questa nuova maglia non è ancora arrivato.
Il tecnico Simone Inzaghi sta pensando di lanciarlo in campo (a gara in corso s’intende) in occasione dell’impegno che attende l’Inter domenica sera in quel del ‘Franchi’, cornice di pubblico in cui andrà in scena il big match della 22esima giornata di campionato in programma alle ore 20:45 contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Ad ogni modo, restano diversi i motivi per cui il tecnico piacentino non si è ancora ‘preso il rischio’ di gettare il laterale 24enne ‘nella mischia’.
Modulo e stile di gioco dell’Inter: Inzaghi ha aspettato che Buchanan si integrasse per bene prima di farlo esordire
Dopo aver assistito a Inter-Verona dello scorso 6 gennaio direttamente dalla tribuna, ed essere rimasto a sedere in panchina nelle ultime uscite contro Monza, Lazio e Napoli tra campionato e Supercoppa, per Tajon Buchanan è in arrivo il possibile esordio a gara in corso contro la Fiorentina.
Simone Inzaghi si è detto soddisfatto del lavoro svolto dal laterale canadese nelle ultime settimane, messosi sin da subito a massima disposizione in quel di Appiano. Il tecnico piacentino, da sempre grande perfezionista, ha aspettato che il classe ’99 si integrasse almeno in parte negli schemi e negli automatismi della sua Inter. Questa la ragione per cui l’ex allenatore biancoceleste non ha ancora schierato in campo l’ex Brugge, calciatore che deve ancora capire a 360% che cosa significhi interpretare il ruolo di ‘tornante’ nel 3-5-2 della formazione vicecampione d’Europa in carica.