Giungono importanti elogi nei confronti di uno dei componenti della rosa di Inzaghi, approdato ad Appiano soltanto qualche anno fa. Ecco di chi si tratta
Thuram, Onana, Mkhitaryan, Calhanoglu e infine de Vrij. Questi i miglior colpi in assoluto, andando a ritroso, di cui si son resi protagonisti Marotta e Ausilio in questi ultimi anni, dirigenti che sono riusciti a mettere a servizio dell’Inter giocatori con doti tecniche importantissime e, cosa ancor più importante, a titolo prettamente gratuito.
I calciatori appena sopracitati, infatti, hanno avuto la bravura e il merito di rendere al massimo delle proprie potenzialità nonostante siano stati rilevati soltanto pochi mesi prima a parametro zero dai nerazzurri, questo l’aspetto essenziale di cui tener conto. Eccezion fatta per l’attaccante francese, il cui impatto avuto sull’Inter ha sorpreso letteralmente chiunque, era e resta il centrocampista ex Milan una delle migliori sorprese di sempre.
Era impensabile che il classe ’94 riuscisse a diventare così decisivo per la formazione di Simone Inzaghi, a maggior ragione in un ruolo delicato come quello del mediano (posizione inizialmente impiegata da Marcelo Brozovic, sino a pochi mesi fa centralissimo nel progetto Inter), e invece Calhanoglu è stato capace di far dimenticare in un nulla il suo ex compagno di squadra.
In fin dei conti parliamo di un centrocampista che, oltre ad impostare, sa perfettamente come fare gol. A testimoniarlo le 11 reti e i 3 assist realizzati in questa prima parte di stagione dal numero 20 nerazzurro, ad oggi tra i migliori in Europa, anche se a dire il vero c’è qualcuno che reputa Calhanoglu il miglior centrocampista in circolazione.
Vincenzo Montella, ex allenatore del Milan e attuale CT della Turchia, una volta intervenuto davanti ai microfoni di ‘Sky Sport’ per presentare l’attesissimo big match Inter-Juventus di domenica sera ha poi avuto modo di soffermarsi sulla crescita avuta da Hakan Calhanoglu, attuale numero 10 della propria nazionale. Queste le sue dichiarazioni:
“Rispetto al Milan, contesto in cui il ragazzo giocava ancora da numero 10 e aveva meno tempo e spazio per ragionare, Calhanoglu ora ha trovato una nuova posizione. Guida i propri compagni, legge il gioco con facilità, non spende energie a vuoto e soprattutto sa far gol. A mio modo di vedere, al giorno d’oggi è il miglior centrocampista in Europa. Ora è un giocatore diverso perché l’Inter funziona benissimo e anche lui, nel suo piccolo, è cresciuto moltissimo. Onestamente non so se riuscirà a esprimersi agli stessi livelli con questa Nazionale, noi giochiamo in maniera diversa in confronto ai nerazzurri”.
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