Parallelo dell’operatività di mercato dei due colossi di Serie A vicini in classifica ma lontani nelle mosse compiute, bene i nerazzurri con un utile positivo
Nel parallelo delle spese sostenute dalle due rivali di campionato, l’Inter ha compiuto un ottimo lavoro sotto il profilo di sostenibilità economica in linea con la strategia societaria degli ultimi anni.
A fronte di una spesa complessiva di 71 milioni di euro, derivante dagli acquisti di profili a costo contenuto come Yann Sommer, Yann Bisseck, Tajon Buchanan e Francesco Acerbi, la direzione sportiva capitanata da Giuseppe Marotta e Piero Ausilio ha portato nelle casse nerazzurre un bottino complessivo di 130 milioni. Come noto, la cessione più remunerativa è stata quella di André Onana al Manchester United per più di 50 milioni con Andrea Pinamonti e Marcelo Brozovic subito a seguire. Il segno più nel tabellone segna quasi 60 milioni di introiti. Un grande, notevole traguardo.
Non è invece dello stesso avviso e cura la Juventus di Massimiliano Allegri. La società bianconera, andata incontro ad una serie di cambiamenti strutturali e d’organico nel corso degli ultimi anni. ha potuto ricavare soltanto 66 milioni dalle cessioni operate nel corso della stagione di cui soltanto Dejan Kulusevski e Denis Zakaria hanno rappresentato il cuore pulsante delle uscite sostanziali. Comunque in perdita.
Ben diverse sono invece le spese sostenute, per via degli acquisti ripetuti sul mercato dati dal riscatto di Manuel Locatelli e Moise Kean, ma anche l’innesto di Timothy Weah. E in questo calderone da quasi 94 milioni di euro di perdita non figura neppure l’ultimo affare invernale per Carlos Alcaraz, aggiuntosi al gruppo di Allegri qualche giorno fa in prestito dal Southampton con opzione di riscatto al termine della stagione per altri 50 milioni.
Poter contare sugli introiti derivanti dai successi di squadra nelle svariate competizioni cui prende parte è per l’Inter un punto di partenza essenziale per l’applicazione della propria strategia societaria nell’arco di ciascuna stagione sportiva. Ma non è mai abbastanza per poter dire di dormire sonni tranquilli e scontare l’onta degli anni passati trascorsi in negativo.
Motivo per cui anche la sottoscrizione di nuovi accordi di sponsorizzazione con società italiane ed estere, colossi nei rispettivi mercati operativi, rappresenta una garanzia in più. E come logico, anche le spese sostenute sul mercato hanno il loro peso specifico: dalle cessioni bisogna ricavare di volta in volta almeno 50 milioni all’anno. Anche a costo di lasciar partire un nome importante in squadra.
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