Di nuovo protagonista, in negativo, nella sfida Roma-Inter, l’attaccante viene massacrato sui social e in diretta: le critiche sono feroci
Un passaggio decisivo per l’ex compagno di squadra Francesco Acerbi in occasione del vantaggio nerazzurro, quasi una partita intera da spettatore e poi l’errore macroscopico davanti a Sommer per il possibile 3-3 giallorosso… Lukaku è uscito per la seconda volta con le ossa rotte nella sfida contro la sua ex squadra. E stavolta fra l’indifferenza relativa di ex compagni ed ex pubblico.
A Milano, il belga era stato fischiato selvaggiamente e trattato con evidente astio dai vecchi compagni di squadra. Stavolta, giocando in casa, Big Rom ha potuto esibirsi in un contesto più tranquillo, e senza subire troppo il peso del risentimento dei nerazzurri, che forse hanno dimenticato o pensano ad altro.
Eppure l’attaccante ha steccato ancora, come fa in quasi tutti i big match. Per questo un critico di vecchia data di Lukaku è tornato a spendere parole al veleno per giudicare la brutta prestazione dell’attaccante giallorosso.
L’avversario di Lukaku è Paolo Di Canio, che dagli studi di Sky Sport ha voluto per l’ennesima volta ribadire la propria posizione su un giocatore già massacrato, dialetticamente, in più occasioni.
La scialba prestazione offerta all’Olimpico contro l’Inter è un assist d’oro per i critici di Big Rom. E fra questi c’è appunto Di Canio, che da anni ripete di vederlo come un attaccante sopravvalutato. “Non si guardano le prestazioni, fa goal su rigore ma perde tutti i palloni. Anche nell’anno di Conte in alcune partite magari non la prende mai ma segna su rigore…”
“Ha giocato almeno 10-12 partite inguardabili“, ha continuato l’ex attaccante di Napoli e Lazio, “e poi magari fa goal nel 2-0 col Crotone. Ne parlavano come se fosse tra i primi cinque al mondo, ma l’Inter usciva dall’Europa a causa delle sue non prestazioni“.
Il flop contro l’Inter fa parecchio rumore. Anche perché il belga avrebbe dovuto spaccare il mondo per avere la sua rivalsa contro l’ex squadra. Di fatto, però, in campo si sono visti solo i suoi errori. Mentre dall’altra parte, Thuram ha dimostrato di essere un attaccante utile alla squadra e decisivo nelle partite importanti.
Dopo 7 reti nelle prime 7 presenze con la Roma, Lukaku si è perso. E già si può dire che non ha reso quanto i tifosi si aspettavano. Nelle partite importanti non ha mai inciso. Nelle due partite contro l’Inter è addirittura scomparso dal campo.
Per tenerselo la Roma dovrebbe versare 43 milioni di clausola rescissoria al Chelsea. Una cifra impossibile, specie se i giallorossi non dovessero qualificarsi per la Champions. Molti tifosi ci hanno già messo una pietra sopra e aspettano con ansia il recupero di Abraham, che tornerà a marzo.
Doveva essere lui il centravanti più decisivo e importante della Serie A. Ma il suo rendimento è stato finora deludente sotto tutti i punti di vista. Alcuni lo vedono fuori forma: appesantito. Altri lo giudicano nervoso e poco coinvolto.
C’è da dire che il belga è arrivato stancuccio alla sfida contro l’Inter: ha giocato tanto, partendo sempre titolare e rimanendo in campo quasi ogni volta per 90′. Solo all’esordio contro il Milan ha giocato meno di 20′, e poi contro l’Empoli è uscito 10′ prima del fischio finale. L’unica giornata di riposo c’è stata contro il Bologna per squalifica.
Ma era quello che voleva. Se ne è andato dall’Inter perché non voleva concorrenza lì davanti. E alla Roma è stato accontentato. “Voi vi siete basati su quell’annata con Conte”, ha chiosato Di Canio, “e succede anche con altri giocatori. Si esalta ogni cosa. Ma lui era così anche in Inghilterra, quando ha vinto lo Scudetto qui“.
“Quando è tornato al Chelsea è iniziato un nuovo problema nella sua testa. Torna, non è titolare fisso all’Inter e Lautaro non era così orfano di lui: fa il comprimario e poi va alla Roma, e ora ha già perso le sue sicurezze“.
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