Non solo il dito medio di Acerbi: la procura federale ha deciso di aprire un’indagine anche sulla telefonata di Inzaghi durante Roma-Inter
Si pensava che la procura federale avesse intenzione di aprire un’indagine solo sul caso Acerbi, ossia che avrebbe sentito il difensore in merito al dito medio mostrato ai tifosi giallorossi dopo il goal in Roma-Inter in risposta ai cori offensivi della tribuna. Sulla questione della videochiamata fatta da Inzaghi durante l’intervallo, da squalificato, si diceva invece che la procura avrebbe lasciato correre.
Stamattina è uscita però la notizia che conferma la volontà da parte di Chiné di aprire un fascicolo sull’ormai famosa telefonata alla squadra fatta da Simone Inzaghi. Il punto è che Inzaghi, da squalificato, per regolamento non avrebbe potuto dialogare con i suoi giocatori durante l’intervallo di Roma-Inter. Una dichiarazione di Bastoni a fine match ha invece di fatto incriminato l’allenatore.
Farris, allenatore in seconda dell’Inter, ci ha tenuto a precisazione che Inzaghi ha parlato con lui e non direttamente con i giocatori. Ma la sua versione potrebbe ovviamente essere stata mendace. Inizialmente il procuratore Giuseppe Chinè aveva pensato di non procedere su Inzaghi.
Il clamore mediatico e le varie conferme della stampa (vari giornali hanno sostenuto che la chiamata, o videochiamata, ci sia stata) hanno però fatto cambiare idea alla procura, che ora vuole approfondire.
La procura federale apre un fascicolo sulla telefonata di Inzaghi e il dito medio di Acerbi
Nessuno può dire con sicurezza quanto sia accaduto sabato scorso negli spogliatoi dell’Olimpico. Si hanno per ora due dichiarazioni contrastanti. Alessandro Bastoni, che ha parlato per primo ai microfoni di DAZN, ha rivelato che ci sarebbe stata una telefonata.
Farris lo ha smentito pochi minuti dopo, spiegando che Inzaghi avrebbe parlato con lo staff e le sue parole sarebbero dunque arrivate alla squadra indirettamente… A chi credere?
E senza una prova oggettiva che si fa? La chiamata fra il tecnico squalificato e la squadra in spogliatoio non si può fare. Ma in pratica è una consuetudine tollerata. Chinè, probabilmente, sa già di non avere in mano molto. Oggi ascolterà le persone coinvolte, da Bastoni a Inzaghi. Senza una confessione diretta di Inzaghi, non potrà procedere con la squalifica.
Anche Acerbi, per il suo gestaccio a Roma, è oggi stato chiamato per un’audizione. Formalmente rischia una squalifica. Ma l’Inter potrebbe patteggiare e commutare la sanzione in una multa. Se invece Acerbi dovesse risultare infortunato per il prossimo turno (il difensore è uscito dall’Olimpico per un indurimento muscolare) e se il procuratore dovesse chiedere una giornata sola di squalifica, l’Inter potrebbe anche scegliere di non patteggiare.
La situazione particolare di Acerbi
La reazione di Acerbi agli insulti e alle provocazioni della tribuna giallorossa non è stata da professionista. Il punto è che un tesserato che gioca di fronte a tanti spettatori non può comportarsi emotivamente. Dal punto di vista umano, Acerbi è più che giustificabile: ha mandato a quel paese chi gli augurava di morire presto.
Come calciatore sa di poter essere punito. Il pericolo è la stangata da tre giornate. Ma sembra inverosimile che la procura possa arrivare a tanto. Anche perché tutti i precedenti (tutti i diti medi esposti in passato da altri calciatori ai tifosi) non sono stati sanzionati con squalifiche.
Intanto il giudice sportivo della Lega Serie A ha esposto alcune note relative ad ammende e sanzioni sorte durante la ventiquattresima giornata. Non deve stupire che nella sua relazione non ci sia nessun riferimento alla telefonata di Inzaghi e al dito medio Acerbi, visto che sono in corso delle indagini federali.
Sono arrivate però delle multe, anche all’Inter, per cari offensivi partiti dai tifosi. Le multe hanno colpito anche il Milan, il Bologna e la Salernitana. Ma non la Roma. Arrivano 10.000 euro di multa con diffida ad Allegri per aver criticato l’arbitro negli spogliatoi.