Nerazzurri, per una volta, ‘baciati dalla fortuna’. Svelato l’episodio che ha salvato Marotta e il resto della dirigenza nella passata estate
Ora che anche le pratiche Roma e Salernitana sono ormai alle spalle, l’Inter può guardare unicamente in direzione dell’impegno in programma martedì sera al ‘Meazza’ alle ore 21:00 contro l’Atletico Madrid. Ancor prima di soffermarci sulla gara di ieri e di quella che verrà è, però, necessario un resoconto su quel che è accaduto una settimana fa esatta.
Nonostante il momentaneo svantaggio per 2-1, la formazione di Simone Inzaghi è riuscita a ribaltare il match mettendo al tappeto il club capitolino con un sonoro 2-4, grazie alle reti che hanno portato la firma di Thuram e Bastoni, oltre all’autogol di Angelino naturalmente. Ad aver permesso ai nerazzurri di tornare a casa coi tre punti la grande voglia di fare messa in campo nel secondo tempo, quella che era mancata nei primi 45′ di gara per intenderci.
Non sono bastati, infatti, i gol di Mancini ed El Shaarawy per permettere alla squadra di Daniele De Rossi di allungare la propria striscia di risultati utili consecutivi, orfana anche in quest’altra circostanza di tre importanti pedine come N’Dicka (ancora impegnato in Coppa d’Africa in quella circostanza), Abraham e Smalling, entrambi out per infortunio.
Proprio il caso legato al difensore inglese sta continuando a togliere il sonno ai medici della Roma, che ancora non si capacitano di come il classe ’89 non sia ancora tornato a rimettere piede in campo. La sensazione, non a caso, era quello che il recupero dell’ex Manchester United fosse sempre più vicino e, invece, ci vorrà ancora un altro po’ di tempo prima di rivedere all’opera quello che sino a pochi mesi fa era il pilastro difensivo dei giallorossi, trasformatosi ora in un vero e proprio problema.
A inizio settimana, Smalling era tornato ad allenarsi al pari dei propri compagni di squadra, fino a quando poi il difensore 34enne non ha accusato un nuovo fastidio al tendine rotuleo, tale da impedirgli di terminare la seduta d’allenamento. Necessario, a questo punto, rivolgere un pensiero a quel che sarebbe potuto accadere nel corso della passata estate e che, fortunatamente per l’Inter, non si è più verificato.
Il rientro di Smalling è diventato un vero caso: l’Inter sorride ancora per la mancata chiusura per l’inglese
In tanti ricorderanno il momento in cui l’Inter, durante l’estate del 2022, aveva rivolto più di un semplice pensiero nei confronti di Chris Smalling, ai tempi in scadenza nel 2023.
Un interesse partito inizialmente dalla stima nutrita da parte del tecnico Simone Inzaghi nei confronti del centrale inglese, diventato poi un’idea per la difesa dell’Inter in caso di partenza di Stefan de Vrij a giugno 2023. Nonostante l’ex Manchester United fosse ad un passo dal dare il proprio addio alla Roma (tant’è che il calciatore era già stato proposto al club meneghino tramite agenti), nello scorso giugno i giallorossi e il classe ’89 hanno poi raggiunto l’accordo per il rinnovo di contratto sino a giugno 2025 (la stessa e identica cosa è accaduta all’olandese e ai nerazzurri, che hanno così blindato l’ex Lazio per altri due anni). Morale della favola? Ad ‘aver fatto tredici’ è stata la formazione vicecampione d’Europa in carica, che ha trattenuto l’attuale numero 6 nerazzurro alla propria corte senza il bisogno di andare a chiudere per Smalling, che vanta soltanto 3 presenze e 245′ in stagione.