E ora il proprietario del Milan chiama Zhang: prove di disgelo fra nerazzurri e rossoneri dopo mesi di ostilità
All’improvviso si è spara voce su un contatto tra Gerry Cardinale e Steven Zhang: il presidente del Milan avrebbe chiamato il giovane presidente cinese per riaprire un discorso che sembrava ormai chiuso, relativo a un progetto condiviso (e miseramente fallito mesi fa). La risposta di Zhang, a quanto pare, sarebbe stata però negativa: non ci sarebbero più margini per poter ricucire.
Posti di fronte al comune problema dello stadio, Inter e Milan avevano pensato di collaborare per poter riqualificare San Siro o trovare una nuova sistemazione. L’accordo fra i club, anche se complicato, non sembrava così assurdo: le esigenze comuni sembravano motivi abbastanza forti per spingere i due proprietari, Cardinale e Zhang, a trovare un’intesa.
I contatti andati avanti fino all’anno scorso si sono però d’improvviso bloccati. E questo a causa dei dirigenti del Milan, non più disposti a far fronte comune con l’Inter contro la municipalità di Milano e i suoi mille vincoli su San Siro.
Tutto si è bloccato nel momento in cui il Milan si è svincolato, investendo sul progetto autonomo di uno stadio a San Donato. Di conseguenza, anche l’Inter ha dovuto ragionare in proprio, scegliendo un’altra area in cui investire (Rozzano) e aprendo dei discorsi per la progettazione di un nuovo stadio di proprietà.
Negli ultimi mesi la società nerazzurra ha messo giù un progetto strutturato per il nuovo stadio, senza più dialogare con Sala, il sindaco di Milano, né con il Milan. Nei giorni scorsi, tuttavia, sarebbe avvenuto uno strano contatto fra Zhang e Cardinale: il proprietario del Milan, secondo quanto riportato dall’Ansa, avrebbe chiamato il presidente cinese per riallacciare un possibile dialogo sul progetto abortito.
Il Milan chiama Zhang: si riapre un fronte comune per lo stadio?
Pare che Cardinale abbia proposto a Zhang di poter lavorare insieme al progetto di San Donato, cioè quello del Milan. Steven Zhang avrebbe però risposto di non essere più interessato a una collaborazione, dato che ha in cantiere già altri progetti.
In generale, il passo fatto dal Milan può essere interpretato come un importante segnale di disgelo, dopo mesi in cui i rapporti tra le due società, e in particolare tra i due presidenti, erano parsi assai tesi. Zhang l’aveva presa sul personale, offeso della retromarcia di Cardinale sul progetto comune di riqualifica di San Siro.
Non è ancora chiaro come mai Cardinale abbia deciso di tornare a rivolgersi a Zhang. Da un certo punto di vista, per i tifosi rossoneri, la mossa del proprietario è poco comprensibile e lascia presagire delle difficoltà generali sull’attuazione del progetto stadio a San Donato (un’area complicata, per via di numerosi vincoli).
Intanto è difficile capire che cosa succederà a San Siro. Il Comune di Milano sta insistendo sulla possibilità di ristrutturare di San Siro. E ora il Milan sembra disposto a tornare a rifletterci. Tutto ciò, subito dopo l’inatteso contatto tra Cardinale e Zhang sulla questione e il un goffo e tardivo tentativo del presidente rossonero di coinvolgere i nerazzurri nel progetto stadio nell’area di San Donato.
Per l’Inter, San Donato non è un’opzione valida. Ci sono ancora troppi ostacoli in quell’area. Meglio dunque Rozzano, dove la società nerazzurra ha scelto di investire. Probabilmente il presidente cinese avrà risposto proprio questo a Cardinale: di unirsi all’Inter nel progetto previsto nell‘area di Rozzano.
Formalmente il Milan sta continuando a lavorare all’acquisizione dei terreni per lo stadio a San Donato. Secondo Scaroni, presidente del Milan, i contatti tra Cardinale e Zhang continuano a esserci. Ora che è spuntata da parte del sindaco di Milan l’idea di una ristrutturazione “light” di San Siro, i rossoneri potrebbero tornare a considerare l’ipotesi di investire sul vecchio stadio.
Torna in auge San Siro con la ristrutturazione light
Scaloni ha ammesso che il Milan potrebbe prendere in seria considerazione la proposta del Comune di Milano per salvare il vecchio stadio, ammodernandolo continuando però a sfruttarlo per giocare.
E così sono giunte queste impreviste dichiarazioni di apertura da parte di Paolo Scaroni, presidente del Milan, alla suggestione di ristrutturare San Siro, così come proposto dal sindaco di Milano.
Sala è ovviamente contento che la sua ipotesi sia stata presa in considerazione. Ma è davvero possibile ristrutturare senza chiudere lo stadio? Secondo la società WeBuild coinvolta da Sala, è possibile. In questo senso, il Milan sembra ora interessato a valutare la possibilità di non abbandonare la struttura storica. L’idea di poter recuperare lo stadio senza interromperne l’uso arrivata da WeBuild, una delle più grandi società italiane nel campo, non vale ovviamente come una garanzia che si possa davvero poter continuare a giocare lì.