Le dichiarazioni del tecnico nerazzurro alla vigilia della sfida tra Inter e Atletico Madrid valevole per l’andata degli ottavi di Champions League
Domani l’Inter affronterà al Meazza l’Atletico Madrid di Diego Simeone per l’andata degli ottavi di Champions League. Prima della sfida, l’allenatore dell’Inter si è confrontato con i giornalisti nel corso della conferenza di stampa di rito. Simone Inzaghi, piuttosto sereno, ha affermato che sarà per lui un piacere affrontare l’Atletico Madrid e ritrovare Simeone da avversario.
“Diego è stato un grandissimo compagno di squadra“, ha dichiarato Inzaghi. “Siamo sempre rimasti in contatto, non ci siamo mai persi di vista. Ora è diventato un grandissimo allenatore, ma si vedeva già in campo… Ammiro il fatto che sia rimasto 13 anni nella stessa società, ha vinto tantissimo. Ed è un piacere quest’anno vedere l’Atletico, che gioca un ottimo calcio“.
“So che tutte vogliono evitare l’Inter… L’anno scorso abbiamo vissuto notti magiche, con la società e i nostri fantastici tifosi. E ora vorremmo rifarlo. Non è facile: già domani affronteremo una grande squadra e sarà complicato. L’Atletico ha ruotato 22 giocatori nelle ultime 4 partite e non ha mai cambiato gioco: come qualità e intensità, è una squadra forte. Io penso che ce la giocheremo“.
Ormai, tanti addetti ai lavori danno addirittura l’Inter tra le favorite in Champions. Secondo Inzaghi, tali previsioni valgono come logica conseguenza di quello che sta esprimendo la squadra. “Noi non dobbiamo pensarci, dobbiamo restare concentrati anche quando dormiamo. Anche se la squadra ha ottime certezze, ottimi principi di gioco, tutti sappiamo che già domani sera sarà molto ma molto difficile“.
Inzaghi ha poi analizzato l’evoluzione tattica rivelata dall’Atletico negli ultimi mesi: “La squadra è cambiata molto. Contro il Las Palmas sono stati molto aggressivi. In Arabia Saudita contro il Real hanno giocato in modo diverso, in Coppa del Re anche… Ora palleggiano molto di più, hanno tantissima tecnica. Hanno alzato tantissimo il palleggio“.
Inzaghi si prepara a sfidare l’Atletico: “Come la finale contro il City“
“L’Atletico non ha solo Simeone, ha giocatori, gente che ha fatto finali Mondiali, finali di Champions…“, ha insistito il tecnico nerazzurro. “Sarà una bellissima gara, con l’episodio che può cambiare il corso della partita. Penso al ritorno contro il Liverpool di 2 anni fa, dove stavamo dominando e abbiamo avuto un’espulsione. Oppure alla finale contro il City, che poteva avere un altro epilogo“.
Inzaghi non pensa al turn-over. “Noi l’anno scorso abbiamo fatto 3 mesi alla grande cambiando 8 giocatori in ogni partita. Ed è andata benissimo. “Ora contro la Salernitana avevamo recuperato tutti bene e quindi non abbiamo avuto grossi problemi. La situazione cambia da domani: torniamo a giocare ogni 3 giorni e diventa tutto più difficile“.
“In campionato, in 20 giorni, siamo passati da -1 a +9. Tutto può cambiare. Noi dobbiamo rimanere concentratissimi, non guardando date lontane ma pensando partita dopo partita. Ora l’Atletico, poi il Lecce“. Poi l’allenatore ha ricordato come l’Inter fosse partita per l’Arabia da seconda in campionato. “Ora abbiamo un discreto vantaggio. Ma va tutto molto veloce. Quindi dobbiamo essere concentrati anche quando dormiamo, dato che le insidie sono dietro l’angolo“.
Secondo Inzaghi non è un caso che molti giocatori della Lazio allenata da Eriksson siano poi diventati degli allenatori. “Eriksson ha influito molto su di noi. Era un ottimo allenatore, con idee innovative, ed è una grande persona. Ci ha dato tanto, senza dubbio“.
Per l’intervistato uno dei segreti dell’Inter di quest’anno è il particolare clima che si è creato fra tifosi, squadra e staff. “C’è questa unione speciale tra staff, giocatori, società e tifosi. L’atmosfera che si respira a San Siro è quello che mi gratifica di più. Poi ci sono dei momenti in cui sei il più bravo del mondo e dei momenti in cui sei l’ultimo, lo sappiamo“.
Inzaghi non si sbilancia sulle scelte di formazione. “Non ho deciso chi giocherà fra Dumfries o Darmian. I ragazzi stanno tutti bene. E tutti vogliono giocare, compreso Stankovic. Mancano Acerbi, Cuadrado e Sensi. Ma gli altri stanno bene“.
Infine il solito pensiero rivolto ai due attaccanti di riserva: “Arnautovic e Sanchez ci stanno dando una grandissima mano. Penso ad Arnautovic quando abbiamo perso Lautaro, a Sanchez contro il Salisburgo o a Roma, quando ha avviato il goal che ha chiuso la partita. Ora, giocando ogni 3 giorni, avranno ancora più spazio. Saranno preziosissimi. Magari non avranno avuto risalto per la gente ma per me hanno fatto 6 mesi ottimi“.