Ammissioni con carattere di Calhanoglu tra presente e futuro, lui miglior regista davanti ad altri big europei e senza paura conferma la sua permanenza all’Inter
Quando Marcelo Brozovic era alla guida della cabina di regia del reparto mediano dell’Inter, la squadra funzionava davvero bene. Ma da quando al suo posto è stato insediato con forza Hakan Calhanoglu, il gioco nerazzurro è migliorato ulteriormente. Sino a raggiungere vette sino a quel momento inesplorate.
Merito non soltanto del grande spirito di adattamento del centrocampista turco in una posizione a lui poco congeniale, ma soprattutto per il fatto che sia riuscito ad unire immense qualità offensive ad un’operatività a lungo raggio. Andando poi a limare delle carenze difensive nel giro di pochissimi mesi.
L’ex Milan ha intrapreso il proprio cammino stagionale con un passo in più, potendo persino rivaleggiare con quanti siano nati pronti per il suo ruolo. Da Rodri a Toni Kroos, Calhanoglu sembra non avere davvero rivali. Ed è stato lui stesso a raccontare la sua visione delle cose in una recente intervista a lui dedicata da DAZN.
“Metto me stesso al primo posto perché i gol che faccio io non li fanno gli altri. Controllate le statistiche. Non segno mai da vicino ma da almeno 25 metri. Sono cose difficili. Poi tutti gli altri sono bravi a gestire il pallone, ma a me non piace fare passaggi di cinque metri. Preferisco essere quello del passaggio decisivo“, ha aperto il centrocampista con grande fierezza d’animo e autodisciplina.
Calhanoglu numero uno e futuro nelle mani dell’Inter: “Voglio bene a tutti”
Con la dovuta umiltà ammette anche che ci sia sempre margine di miglioramento. Come se i risultati personali raggiunti finora non siano abbastanza. E merito della sua incredibile evoluzione è stato certamente il passaggio all’Inter. Un momento cruciale per la sua carriera, qualcosa che quando era al Milan neppure sognava di poter raggiungere.
“Innanzitutto ringrazio Inzaghi, mi ha chiamato dopo l’Europeo. Mi ha fatto giocare in quel ruolo. Merita tantissimo, è una persona che tiene ai suoi giocatori. Siamo cresciuti insieme”, ha ammesso Calhanoglu facendo un breve excursus d’elogio al proprio tecnico. Ma il grosso della scena lo prende il complesso nerazzurro, dallo staff dirigenziale ai suoi compagni di squadra.
“Tutti mi hanno dato una mano. Voglio tanto bene all’Inter. La decisione sul mio futuro spetta alla società ma io ho già detto che voglio rimanere. All’Inter sono rinato anche come uomo. I tifosi mi hanno anche dedicato una canzone. Questo non si può spiegare”, ha quindi concluso il calciatore mostrando anche il suo lato più emotivo. Nulla è lasciato mai al caso. E Calha lo sa bene. Guarda con ottimismo al futuro senza tralasciare i passi avanti compiuti in passato. E davanti o dietro di sé c’è sempre l’Inter.