Confronto imbarazzante tra nerazzurri e bianconeri sul mercato. La differenza di costi è abissale, così come il rendimento sul campo del resto (in questo caso a parti invertite)
Ora che anche il recupero con l’Atalanta è stato archiviato, l’Inter può finalmente permettersi di guardare al futuro senza più quell’asterisco in classifica. La formazione di Simone Inzaghi si trova in questo momento al comando della griglia generale di Serie A, coi bianconeri che figurano invece in seconda posizione.
Proprio la squadra di Massimiliano Allegri dispone del monte ingaggi più alto nel nostro campionato. Nonostante ciò, però, ad aver letteralmente dato lezioni di calcio sono proprio i nerazzurri, con un vantaggio significativo sulla ‘Vecchia Signora’. Il confronto andato in scena lo scorso 4 febbraio al ‘Meazza’ è, infatti, terminato 1-0 in favore di Lautaro e compagni, oggigiorno tra le migliori squadre in Europa sia per numeri che per gioco espresso sul campo.
Triangolazioni, fraseggi, lanci sul lungo, sul corto, giocate a tagliare il campo: è questo ciò che sta continuando a mettere in evidenza il club meneghino, che ricordiamo aver fatto fronte negli ultimi anni a importanti cessioni come ad esempio quelle di Hakimi, Lukaku, Onana e Brozovic (senza dimenticarci del partente a zero Milan Skriniar).
Proprio questo l’aspetto che sorprende più di tutto, pur avendo detto addio a importanti pedine negli ultimi anni, l’Inter è riuscita a restare ugualmente competitiva, aumentando anzi ancor di più il livello delle proprie prestazioni, a differenza di una Juventus che nel corso delle passate stagioni ha sborsato fior e fior di soldi.
Oltre 170 milioni spesi dalla Juve per Vlahovic, Chiesa e Bremer: Inter invece costruita quasi a zero
Qual è la differenza più significativa tra l’Inter e la Juventus? Quella che pur avendo speso 1/5 rispetto a quanto hanno investito i bianconeri, i nerazzurri appaiono quest’oggi la miglior formazione della Serie A, tra l’altro tra le più in forma in Europa.
A confermarlo gli oltre 60 gol realizzati dalla compagine di Simone Inzaghi in appena 26 giornate di campionato, numeri che permettono così a Lautaro e compagni di sedersi al tavolo delle grandi con Liverpool, Bayern Monaco e Arsenal. Marotta e Ausilio hanno, infatti, costruito negli anni un’Inter praticamente a parametro zero, formazione alla quale si è poi unito Benjamin Pavard nella passata estate per circa 30 milioni di euro.
Altra differenza coi bianconeri è quella che il club meneghino, ancor prima di investire, ha innanzitutto operato in uscita (lo confermano le partenze di Onana e Brozovic, che hanno detto addio ai nerazzurri soltanto pochi mesi fa). ‘Vecchia Signora’ che ha, invece, speso negli anni oltre 170 milioni di euro per i soli Vlahovic, Chiesa e Bremer, senza stare a citarne altri.
Altro aspetto fondamentale che ha poi permesso all’Inter di tornare quantomeno a respirare dal punto di vista economico è quello del monte ingaggi, con l’intera dirigenza interista che non ha voluto far altro che diminuire i propri costi. In conclusione, quindi, l’Inter è riuscita a diventare quel che è attraverso il lavoro e non tramite i soldi.