Simone Inzaghi nega di star pensando a un futuro lontano dall’Inter, eppure c’è chi lo vede già in bianconero
A giugno, in Europa, si inaugurerà una bella girandola di allenatori. Tante panchine importanti sono destinate già da ora a liberarsi: su tutte quelle del Barcellona, del Liverpool e del Bayern Monaco. Potrebbero poi esserci novità anche per lo United, il Tottenham, il Chelsea e il Newcastle.
In cima alla lista degli allenatori più apprezzati dai top-club, in questo momento, c’è proprio Simone Inzaghi. Dietro di lui Xabi Alonso (attualmente al Bayer Leverkusen), Thiago Motta, Antonio Conte, Zinedine Zidane e Julian Negelsmann.
Negelsmann sarà impegnato con la Germania agli Europei, ma non mancano i club pronti a ingaggiarlo per la prossima stagione. L’ex tecnico del Bayern Monaco piace soprattutto in Premier, e secondo Bild anche il Newcastle avrebbe fatto un pensiero al trentaseienne in caso di addio di Eddie Howe.
L’alternativa a Nagelsmann, corteggiato anche dal Borussia Dortmund, potrebbe essere Simone Inzaghi. Il fondo PIF potrebbe garantire all’allenatore piacentino non solo un maxi ingaggio ma anche una rosa di campioni, creata a partire dalle sue indicazioni.
Inzaghi ha già lasciato intendere chiaramente di non pensare a un futuro lontano dall’Inter: per ora sta benissimo ad Appiano, ad allenare la squadra che sta esprimendo uno dei calci migliori in Europa. La dirigenza nerazzurra, da parte sua, farà di tutto per trattenerlo a Milano. E già si parla di rinnovo.
Il Newcastle ha però la potenza economica e la volontà sportiva di acquistare parecchi big. E uno di questi, se Inzaghi finisse proprio in bianconero, potrebbe essere Lautaro Martinez, che l’inter valuta 150 milioni di euro. Un prezzo sostenibile per il fondo sovrano saudita.
Inzaghi in bianconero: PIF gli regalerebbe Lautaro
Le squadre di Premier, con il Newcastle in testa, potrebbero dunque solleticare sia dal punto di vista economico che sportivo un allenatore ambizioso. Inzaghi non è però mai stato un coach divorato dal desiderio di affermarsi: sembra più uno che preferisce rimanere nella propria comfort zone.
Ha lasciato la Lazio dopo tanti anni, consapevole che il suo ciclo nella Capitale fosse terminato, e per poter lottare per lo Scudetto. All’Inter ha fallito due volte l’obiettivo, ma ha conquistato due coppe Italia, tre Supercoppe italiane e ha giocato una finale di Champions.
Il dubbio di molti è che Inzaghi possa essersi legato al dito le critiche dell’anno scorso quando stampa, giornalisti e forse anche parte della dirigenza l’avrebbero voluto lontano dall’Inter per via le troppe sconfitte in campionato. C’è anche chi ipotizza che, in caso di vittoria dello Scudetto a fine stagione, Inzaghi possa scegliere di lasciare, per concludere la sua esperienza con un trionfo.
Tutto può essere, ma la storia e le parole dirette di Inzaghi (come quelle ribadite nella conferenza stampa post-Atatalanta) lasciano supporre altro. Ha una squadra giovane, Inzaghi, e lavora bene con la proprietà e la dirigenza. La sua famiglia sembra contenta a Milano e il pubblico nerazzurro ha cominciato ad adorarlo. Perché andar via?
Inzaghi, aperto il discorso rinnovo
Inzaghi sa che il bianconero gli donerebbe peggio del nerazzurro. E che in Premier potrebbe andare incontro a diversi problemi di adattamento (ha difficoltà con l’inglese). E Marotta è conscio che un allenatore così apprezzato da squadra, presidente e ambiente non può essere lasciato andare.
A settembre è arrivata la firma sul prolungamento del contratto fino a giugno 2025, con aumento d’ingaggio a 5,5 milioni di euro netti all’anno. Inzaghi è oggi il secondo tecnico più pagato in Italia, dietro a Massimiliano Allegri. La dirigenza nerazzurra, tra qualche settimana, potrebbe anche invitarlo a parlare di un altro rinnovo.
Economicamente, Inzaghi meriterebbe un adeguamento, inoltre Marotta non ama lavorare con allenatori in scadenza di contratto. Quindi prima della fine della stagione è probabile che Tinti, l’agente dell’allenatore, venga convocato in sede. Ma senza fretta.