Tuttosport va all’attacco dell’Inter capolista con una prima pagina velenosa che parla di aiutini: la lista appare poco coerente e oggettiva
Non poteva essere altrimenti. C’è chi non vuole o non può arrendersi alla manifesta superiorità dell’Inter in campionato, ormai a +15 sulla seconda. E perciò si lascia andare a sentimenti vagamente complottistici, suggerendo dubbi o gettando ombre. Per esempio, c’è Tuttosport che ha voluto prendere la palla al balzo, dopo le polemiche sull’arbitraggio di Inter-Genoa, per attaccare il primato nerazzurro.
Interviene duro, il quotidiano sportivo. E lo fa meglio e con più tempestività di qualsiasi difensore chiamato a contrastare Lautaro e Thuram in area. L’intervento si palesa sotto forma di un aggiornato elenco di episodi interpretati come aiutini all’Inter. E così Tuttosport cerca dunque di gettare ombre sul primo posto nerazzurro.
E ci sta. I primi devono affrontare anche simili insinuazioni. Sopportare l’idea diffusa negli avversari secondo cui il primo posto non è mai un vero e oggettivo merito. Ovviamente lo sforzo retorico del quotidiano torinese non può confrontarsi con tutte le possibili confutazioni.
Non può o non vuole, insomma, ricordare tutti gli episodi a sfavore dell’Inter. Tuttosport cavalca l’onda delle proteste social, con l’hashtag #marottaleague, presentando un fitto dossier di decisioni arbitrali pro-Inter, lasciando chiaramente intendere che Rocchi, quest’anno, ha deciso di favorire come un santo protettore il cammino dei nerazzurri verso la seconda stella.
La lista non parte però da così lontano. Il primo caso citato è l’errore commesso da Doveri nella gara di andata contro il Genoa. Siamo quindi al 29 dicembre. Quando Arnautovic segnò dopo un’azione forse viziata da una spinta di Bisseck su Strootman.
Poi si cita Inter-Verona, con il caso della sbracciata (una gomitata, secondo Tutttosport) di Bastoni su Duda in occasione del 2-1 di Frattesi. Ma senza sottolineare che i gialloblù, pochi minuti dopo, hanno avuto l’occasione di pareggiare su rigore (dopo un’azione anch’essa viziata da un fallo in attacco).
Tuttosport cita fra gli aiutini anche il rigore dell’1-0 sull’Udinese (una partita poi finita 4-0), cioè il contatto Perez-Lautaro Martinez che il direttore di gara non aveva giudicato da rigore e il VAR ha voluto segnalare. Non mancano i casi di Fiorentina-Inter: su tutti, il possibile fallo di Bastoni su Ranieri in area (la stessa gara in cui a Sommer fu poi fischiato un rigore contro per lo scontro aereo con Nzola). Poi, Inter-Lecce. Per cosa? Per la punizione dalla trequarti da cui è partita la rete di Bisseck. E ancora: gli episodi in Juve-Inter e Napoli-Inter.
Sull’episodio Perez-Lautaro, Tuttosport non dice che la trattenuta è evidente. Sul contatto in Juve-Inter fra Darmian e Chiesa non rivela che non c’è mai fallo. E che il contatto fra Lautaro e Lobotka in occasione del goal di Calhanoglu non sembra un fallo così netto. Stesso discorso per il rigore richiesto da Osimhen per l’intervento di Acebi.
Fortunatamente il quotidiano ha l’onesta di non inserire nell’elenco le proteste dell’Atalanta sul goal non assegnato a De Katelaere e sul rigore assegnato all’Inter a inizio della ripresa. Anche Tuttosport riconosce che i vertici arbitrali e le moviole hanno dato ragione alle decisioni dell’arbitro.
Gli arbitri sbagliano. E lo fanno anche a discapito dell’Inter. Ma, questo, il dossier di Tuttosport non vuol considerarlo. Non si parla dunque della rete non annullata a Bergamo per un fallo netto su Dimarco. Non si fa alcuna menzione all’1-1 dell’Hellas Verona che è arrivato in casa dell’Inter dopo un fallo evidente su Arnautovic. Nessun riferimento al 2-1 del Genoa nato dal blocco su Barella prima del tiro di Vasquez. E tutto tace sul netto rigore non assegnato in Inter-Juventus per un intervento di Danilo su Thuram.
La Marotta League forse esiste davvero, ma non ha nulla a che fare con gli arbitri. Più che altro, è quel campionato dominato da una squadra troppo forte allestita al risparmio da un dirigente cazzuto come Beppe Marotta insieme al ds Ausilio. Chi non riconosce tale superiorità fa bene a parlare di arbitri e alibi.
E chi vince, come l’Inter, deve saperlo accettare, senza offendersi. Gli aiutini saltano all’occhio quando c’è invidia. Altrimenti non hanno alcun peso.
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