Doppia firma pesante: “Inter e Juve sono al lavoro”

Cavilli e lavoro burocratico: sia l’Inter che la Juve potrebbero ora aggirare un importante limite e procedere a un’importante doppia firma

Alle prese con problemi di bilancio e con limiti oggettivi di liquidità, Inter e Juventus hanno dovuto scegliere di recente la via della sostenibilità, puntando a una riduzione del monte ingaggi e a un nuovo tipo di progetto finanziario, più oculato e ordinato, dove il player trading occupa un posto di primaria importanza.

Marotta e Giuntoli trovano il cavillo
Marotta e Giuntoli vicini alla doppia firma

Tutto ciò si traduce in una gestione più attenta delle occasioni di mercato (gli acquisti sono a zero o con la formula del prestito con diritto od obbligo di riscatto) e dei contratti. I giocatori che si avvicinano alla scadenza, che chiedono troppo per il rinnovo o che sembrano in involuzione tecnica, vengono messi subito sul mercato, per evitare perdite a zero o minusvalenze.

Per l’Inter una delle situazioni più delicate in questo momento riguarda i rinnovi. Non c’è nessun giocatore importante in scadenza, ma la società ha da tempo intenzione di prolungare il contratto a Barella e a Lautaro, cui bisognerà offrire un adeguamento consistente dell’ingaggio. Poi c’è Denzel Dumfries, il cui contratto scadrà a giugno 2025.

L’olandese sembrava pronto a rinnovare con l’Inter alla fine dello scorso anno. Poi, nel momento in cui il Governo italiano ha scelto di cancellare il Decreto Crescita, le contrattazioni si sono di colpo bloccate.

Fondamentalmente, gli agenti del laterale ex PSV stavano chiedendo troppo all’Inter (5 milioni a stagione, probabilmente). E la società non aveva alcun tipo di agevolazione da poter sfruttare per abbassare l’esborso.

Sembra però che una novità possa agevolare l’accordo che sembrava oramai impossibile. La firma di Dumfries potrebbe essere un primo effetto degli emendamenti associati al decreto legge Milleproroghe da parte del Governo. L’esecutivo Meloni ha infatti introdotto nuove possibilità di estensione del Decreto Crescita, cioè delle agevolazioni fiscali per i lavoratori che si trasferiscono in Italia.

Si parla di un’estensione per altri due anni del periodo con agevolazioni fiscali per coloro che hanno figli minori o acquistano una casa nel territorio italiano. In questo senso, dato che Dumfries rispetta queste caratteristiche, la dirigenza nerazzurra è al lavoro per tornare a contrattare un possibile rinnovo.

Rinnovi Dumfries e Rabiot, ora è possibile: Inter e Juve sfruttano l’assist offerto dal Governo

Si parla di doppia firma perché la novità non interessa solo l’Inter ma anche la Juve: i bianconeri potrebbero infatti sfruttare l’assist del Governo per proporre un nuovo contratto ad Adrien Rabiot, il cui accordo con il club bianconero scade a giugno 2024.

Il Decreto Crescita per rinnovare Dumfries
Denzel Dumfries (LaPresse) – interlive.it

Fondamentalmente basta rientrare in una sola delle due categorie: figli a carico o casa in Italia. Sia Rabiot che Dumfries non dovrebbero quindi aver problemi a essere associati alla proroga. L’olandese ha due figli e ha una casa di proprietà a Milano. Rabiot non ha prole ma ha di recente acquistato un immobile in Italia.

Sembrava che con l’abolizione da parte del Governo del prezioso Decreto Crescita, società calcistiche come Inter, Juve, Milan e Napoli dovessero rivoluzionare il loro modo di concepire i nuovi tesseramenti e i rinnovi.

L’estensione del Decreto possibile grande al Milleproroghe aiuta l’Inter e rende meno complicata una nuova contrattazione con i rappresentanti di Dumfries. Dal punto di vista tecnico, l’Inter non sembra aver intenzione di perdere l’olandese. Fisicamente e tatticamente, l’ex PSV rappresenta una soluzione importante per il gioco di Inzaghi. E anche se i nerazzurri hanno preso Buchanan sulla destra, non sembra che il canadese possa sostituire del tutto il numero 2 interista.

Ecco perché il rinnovo verrà ancora discusso. C’è tempo fino a giugno. Se entro quella data non arriverà un accordo, molto probabilmente Dumfries partirà, perché all’Inter non vogliono rischiare di perdere un altro capitale tecnico a zero com’è successo con Skriniar.

Gestione cookie