La statistica condanna Lautaro e inchioda Inzaghi: c’è qualcosa che non va e i problemi non trovano soluzione
Rimarrà quest’immagine nella storia: Lautaro Martinez che, una frazione di secondo dopo aver sparato alto il rigore con l’Atletico Madrid, si volta a guardare i compagni con l’espressione sconsolata. Un attimo di smarrimento. Giustificabile per chi cerca un appiglio qualsiasi per non lasciarsi trascinare giù dall’angoscia. O dal senso di colpa.
L’attaccante argentino dell’Inter ha dato il massimo contro l’Atletico. Non ha segnato. Ha tirato una sola volta in porta (un tiro deviato che è stato facilmente neutralizzato dal portiere russo dei Colchoneros), ma ha lottato tanto lontano dalla porta, distribuito suggerimenti interessanti ai compagni e continuato a correre fino alla fine.
Poi dal dischetto, ai rigori, ha fatto quello che fa di solito: ha peccato di presunzione. Ha cercato di piazzarla forte all’incrocio. E ha sbagliato. Confermandosi così un tiratore piuttosto scarso dagli 11 metri. La statistica per Lautaro è impietosa. E Inzaghi la conosceva. Con quello di Madrid sono 9 i rigori sbagliati da Lautaro da quando è all’Inter. 9 su 25 calciati…
Ma chi avrebbe dovuto scegliere, l’allenatore dell’Inter? Al di là di Lautaro, hanno fatto discutere anche le assegnazioni a Sanchez e Klaassen. Il cileno, come il Toro, non si è mai distinto in carriera come buon tiratori di rigori.
La statistica impietosa di Lautaro: ecco l’errore di Inzaghi
Davy Klaassen ha dalla sua esperienza in Champions e sangue freddo (il rigore non lo ha poi tirato così male), ma è sostanzialmente un giocatore fuori dal progetto nerazzurro e quindi poco affidabile dal punto di vista mentale.
Lautaro sa di non essere un rigorista. Non a caso è uno dei pochi attaccanti in grado di comandare la classifica marcatori pur senza essere la prima scelta dagli undici metri. Il motivo è più che chiaro: ne sbaglia più di 1 su 3.
L’ultimo errore prima di quello di Madrid era arrivato il 28 febbraio, in Inter-Atalanta 4-0. In carriera ha segnato 17 su 27. E nei rigori finali ne ha segnati 0 (sbagliò anche in finale di Coppa Italia nel 2019 contro la Lazio).
Sanchez ha numeri solo leggermente migliori rispetto al Toro. Il cileno ha segnato 16 penalty su 29 calciati in carriera. Per entrambi non è solo sfortuna. Non sono abili nel fondamentale. Forse perché troppo emotivi o irruenti.
Sanchez ha tirato male, scegliendo una soluzione poco angolata e di media potenza. Lautaro ha esagerato, caricando il pallone di troppa forza e velocità. A discapito della precisione. E così il suo rigore è stato parato dal pubblico sugli spalti.
Troppo cuore, troppi sbagli
Lautaro, in carriera ha segnato, 16 rigori, fra Italia e Argentina. E ne ha sbagliati 9, tutti con la maglia dell’Inter. Il problema non può essere solo tecnico. Anzi: nel caso di Lautaro sembra chiaro il peso della componente caratteriale.
Più la partita è importante, è più è facile che Lautaro sbagli. Almeno in nerazzurro. Perché con la maglia dell’Argentina, il Toro ha dimostrato di saper far meglio. La statistica dice che questo è il terzo rigore sbagliato in stagione da Lautaro Martinez. Prima di quello già citato contro l’Atalanta, c’è stato quello contro il Bologna in Coppa Italia. E lì l’errore ha avuto un enorme peso specifico.
Da uno dei giocatori più forti dell’Inter e dal capitano è lecito aspettarsi qualcosa di più. Il Toro non si tira indietro. Non lo ha fatto nemmeno ai Mondiali, quando si è trattato di tirare il rigore più importante della sua carriera. Contro l’Olanda in Qatar. Lì, il Toro segnò. E fu importantissimo, visto che era il quinto rigorista, e il suo fu il colpo fondamentale per il superamento del turno.