Ancora marginale negli incastri di gioco di Inzaghi tra Champions e campionato, non è ancora chiaro il metro di impiego di Buchanan e questo fa stizzire gli addetti ai lavori
L’innesto di Tajon Buchanan nel corso della sessione invernale di mercato ha destato grande clamore mediatico per l’impostazione data dalla stessa Inter sulla necessità emergenziale di raccogliere il prima possibile nuove energie per smorzare l’assenza forzata di Juan Cuadrado per infortunio.
Con queste premesse ci si sarebbe certamente atteso che il tecnico Simone Inzaghi avrebbe impiegato sin dai primi match del 2024 il suo nuovo esterno come alterativa a Matteo Darmian e Denzel Dumfries lungo al corsia esterna destra, gestendo con astuzia il minutaggio dei singoli protagonisti coinvolti e specializzati nello stesso settore di competenza. Eppure ciò non è avvenuto. O meglio, non è avvenuto nel rispetto delle premesse.
Finora i minuti disputati in campo dal calciatore canadese ex Club Brugge sono stati appena 33, collezionati contro Salernitana, Lecce e Napoli. Tra l’altro sempre a sinistra…
Al di là di questo, comunque, il calciatore non avrebbe convinto a pieno titolo Inzaghi come potenziale erede di Dumfries lungo al corsia esterna destra in caso di addio dell’olandese a giugno. Tanto che in queste ultime settimane il profilo del classe ’99 è stato analizzato in lungo e in largo dallo staff nerazzurro al fine di poter offrire al piacentino nuove informazioni sul suo status in squadra. Ed eventualmente, pianificare persino nuove mosse di mercato nel prossimo futuro investendo su un calciatore dalla maggiore esperienza internazionale come prima scelta a destra.
Scarso impiego per Buchanan e rimpianto Atletico: “Squadra rattrappita”
Buchanan, insomma, non sarebbe destinato a vestire ruoli di rilievo almeno per il momento. Una condizione non apprezzata da quanti avrebbero invece preferito un impiego più largo anche in Champions League. Soprattutto nella sfida conclusiva del percorso europeo dell’Inter, persa contro l’Atletico Madrid.
La qualità, lo sprint e la tecnica nell’uno-contro-uno del canadese avrebbero infatti potuto svoltare lo stallo del secondo tempo ed offrire nuovi spunti di riflessione. Luigi Garlando, nell’editoriale per ‘La Gazzetta dello Sport’, ha domandato perché Buchanan “non potesse essere impiegato per risollevare una squadra rattrappita” e se sia davvero necessario “un addestramento da astronauti NASA per il lancio“.
Quesito lecito a cui è comunque difficile poter dare una risposta universalmente riconosciuta, perché Inzaghi ha preferito puntare sull’esperienza di quanti hanno calcato con maggiore frequenza terreni di gioco difficili come quello del Metropolitano. Come se la pressione di questo tipo di partite avrebbe potuto influire sulla buona rotta del suo esterno e peggiore ulteriormente l’andamento di una partita complicata. A conti fatti, comunque, Buchanan resta una risorsa su cui porre la dovuta attenzione.