L’Inter ci credeva, ma per essere competitivi in Champions, una rosa così, evidentemente non basta: Marotta è chiamato a migliorare la squadra
L’anno scorso l’Inter aveva stupito tutti arrivando da sfavorita in finale di Champions League, giocandosela quasi alla pari col City. Quest’anno, invece, mentre tutti osannavano il suo gioco, la sua solidità difensiva e la letalità di Lautaro, la squadra nerazzurra è inciampata sul più bello, contro un avversario tosto ma non imbattibile. Certo, non si può vincere sempre e contro chiunque…
Gli uomini di Simeone hanno dimostrato maggiore ferocia e più concretezza. Quando sono stati in difficoltà, sono riusciti a limitare i danni (incassando un solo goal all’andata). E quando c’è stato da aggredire lo hanno fatto con esperienza e mirabile determinazione. L’Inter si è invece dimostrata troppo fragile e nervosa.
In questa stagione la squadra nerazzurra aveva un altro obiettivo dichiarato: come Inzaghi ha ripetuto più volte, società, giocatori e staff si sono concentrati sul campionato. E le cose sono andate bene, almeno finora.
Per l’anno prossimo, qualora dovesse spuntare sulla maglia una seconda stella, Beppe Marotta sa di dover puntare in altro, e che ci sarà bisogno di scovare nuovi elementi utili per essere più competitivi in Champions.
La ricetta di Marotta: ecco cosa manca per essere davvero da Champions
Innanzitutto, all’Inter manca un vero bomber. Uno capace di fare la differenza in Europa, di mettere dentro il pallone sporco e di trascinare la squadra nel momento di difficoltà. Taremi, che arriverà a zero la prossima stagione, non è un profilo di tal foggia.
L’iraniano è forte, ha esperienza, classe e tecnica, ma non è un bomber né un leader da Champions. La sua dimensione è un’altra. E infatti, all’Inter, verrà a fare il terzo attaccante, quindi la riserva. L’Inter è contenta di Lautaro e Thuram, autori in questa stagione di prestazioni più che positive, e non solo in campionato.
Ma tutti si sono accorti che il Toro e Tikus non sono, o non sono ancora, quei giocatori da sogno capaci di guidare l’attacco di una delle squadre più forti d’Europa. Anche la difesa, finora di ferra, proprio in Champions, e già dalla prima partita contro la Real Sociedad, ha mostrato troppe incertezze. Contro l’Atletico l’errore chiave è arrivato da Pavard, l’uomo che era stato preso per dare esperienza e qualità internazionale al reparto.
Ma al di là dello svarione di Pavard, contro l’Atletico sono pesate le occasioni sprecate da Thuram e il rigore sparato in tribuna da Lautaro. Sanchez, subentrato nel secondo tempo, ha fatto tutto ciò che poteva, ma non è stato in grado di dare lo stesso apporto che dall’altro lato ha dato Depay.
L’attaccante per rendere l’Inter una squadra ancora più temibile
Marotta sa bene che cosa manca all’Inter per fare un salto di qualità in Champions: ci vuole un altro grande attaccante… Lautaro-Thuram hanno forza, cuore e voglia, ma dietro di loro, c’è sostanzialmente il vuoto.
I soldi a disposizione per Marotta, a fine stagione, saranno ancora pochissimi. Servirebbe un colpo di genio… O una maxi cessione in altri reparti. Taremi è già un passo avanti, ma per diventare più forti e convinti in contesto europeo serve anche qualcosa in più.
Serve qualcuno che offra delle garanzie dal punto di vista mentale, tecnico e fisico (e ovviamente non sembra poter essere Immobile, negli ultimi giorni accostato insistentemente all’Inter). L’eliminazione dell’Inter negli ottavi di finale contro l’Atletico Madrid non è semplice da digerire: la squadra di Simone Inzaghi sa di aver avuto la possibilità di poter chiudere il conto e di non averla sfruttata, per mancanza di esperienza. O forse di grinta o di lucidità.
Se si vuole vincere in Europa serve un campione che in coppa faccia la differenza e che segni quando conta per davvero: una caratteristica sconosciuta a chi abbiamo in rosa. Serve anche uno che salti l’uomo. Marotta potrebbe anche prendere in considerazione un altro colpo a zero. Per esempio Kelechi Iheanacho del Leicester, che si svincolerà a giugno. Uno che qualche anno fa sostituiva senza affanno Aguero. Oppure sempre lui: Martial.
Martial sarebbe una bella scommessa. Dal punto di vista dell’ingaggio appare però difficile da approcciare. Inoltre potrebbe anche creare problemi in spogliatoio. Ma averne uno con quella classe in rosa non sarebbe affatto male.