Ora è di nuovo a un passo dal cedere l’Inter: continua il balletto di Zhang, dentro e fuori la società nerazzurra
La sosta delle Nazionali va animata. Va riempita di notizie e di nuovi argomenti di cui discutere. E, inevitabilmente, si torna anche a parlare di Steven Zhang e della scadenza del debito con Oaktree. Si tratta sostanzialmente di cogliere o escogitare argomenti, vecchi o nuovi, con cui rendere più interessanti i contenuti dei giornali sportivi, e delle pagine web come questa, ovviamente.
Dato che la Serie A sembra oramai già chiusa, con nessuna delle antagoniste dell’Inter in grado di poter reagire al dominio degli uomini allenati da Simone Inzaghi, gli attacchi ai nerazzurri prendono altre forme.
Si parla così, e giustamente, di razzismo (caso Acerbi), di cessioni (c’è chi sta già imbastendo per conto dell’Inter una cessione di Thuram) e di cambio di proprietà. Proprio su quest’ultimo fronte sono giunte “novità” di un certo peso. Secondo la Gazzetta dello Sport, Oaktree avrebbe già rifiutato alla proprietà cinese dell’Inter l’ipotesi di un riscadenziamento del debito.
Inoltre, sempre secondo il quotidiano sportivo, Oaktree si starebbe attrezzando per insidiarsi ai vertici del club. Alla fine dell’articolo, che in pratica suggerisce come vicinissima la possibilità che Zhang sia a un passo dall’uscire, si legge però che la proprietà cinese resta fiduciosa.
Ci sta che il fondo californiano possa essere un po’ infastidito dai vari tentativi di Zhang di rimandare il pagamento del proprio debito. E ci sta anche che gli americani siano poco entusiasti di valutare l’opportunità di accettare la proposta di riscadenziamento. Ciononostante appare davvero complicato ipotizzare che una società di gestione patrimoniale specializzata in strategie di investimento abbia cominciato, così in extremis, a valutare la possibilità di tenersi il club.
Se Oaktree vuole davvero prendersi l’Inter, è da tempo in grado di attuare diverse strategie realizzare il proprio fine. Di conseguenza, avrà già da tempo preso in considerazione la possibilità di rifiutare ogni proposta accessoria di Zhang. Finora, tuttavia, si è sempre detto che Oaktree avesse poco interesse a prendersi il club e che quindi ci fosse massima disponibilità nel trattare con il debitore.
Secondo la Gazzetta, invece, il fondo avrebbe cambiato d’improvviso strategia. E questo perché non ci sarebbe fiducia nella possibilità che il club possa aumentare il suo valore e risolvere i suoi problemi di bilancio.
Zhang a un passo dal lasciare l’Inter a Oaktree: le novità
Ne abbiamo parlato più volte nei mesi scorsi: è possibile, anche se non provato, che Zhang possa aver proposto a Oaktree il saldo immediato degli interessi alla scadenza (più o meno 100 milioni di euro) per ottenere uno spostamento della scadenza per restituire l’intero prestito a data più lontana. Il 2026 o 2027, con ovvio aumento del tasso di interesse (al 16%?).
Secondo le voci raccolte dalla Gazzetta Oaktree avrebbe rifiutato tale proposta. Di conseguenza l’erede dell’impero Suning si sarebbe sbilanciato promettendo una restituzione con tasso al 20%. Ma anche di fronte a quest’apertura, il fondo californiano si sarebbe detto contrario a prendere in considerazione un nuovo accordo.
Se fosse così, ovvero se il presidente cinese dell’Inter non avesse più argomenti convincenti per poter trovare un accordo con Oaktree, l’ovvia conseguenza dovrebbe essere l’annullamento dell’ipotesi della proroga del prestito. E a due mesi dalla scadenza, per la proprietà cinese sarebbe davvero complicato trovare subito i soldi da restituire al fondo.
In questo senso potrebbe prendere quota l’opzione del cambio di proprietà. Una possibilità che nessuno può escludere a priori ma che è sempre stata intesa come remota. Nella ricostruzione fornita dalla Gazzetta ci sono varie cose che non tornano. La prima: che un fondo come Oaktree rifiuti una proroga con interessi al 20% sembra davvero poco credibile.
La seconda: con una qualificazione al mondiale per club, l’arrivo di un nuovo sponsor, lo Scudetto e la riduzione dei debiti a bilancio, è strano pensare che il valore del club possa abbassarsi. Su quali dubbi, dunque, Oaktree potrebbe motivare il suo rifiuto alla proposta di Zhang?
La società californiana fa proprio questo lavoro qui: fornisce liquidità per guadagnare dagli interessi. Si può guadagnare anche dalla vendita del club ottenuto come pegno, certo. Ma non sembra che ci siano all’orizzonte investitori disposti a pagare l’Inter per la cifra richiesta (1,2 miliardi). Altrimenti Zhang avrebbe venduto direttamente.
Tutti i dubbi sulla situazione
Tante volte abbiamo ripetuto la stessa cosa: la situazione non è chiara. Ma è davvero strano che a due mesi dalla scadenza del prestito non ci sia contezza di quello che succederà, né da una parte né dall’altra. Un asset che vale più di un miliardo non può essere trattato con una simile superficialità.
L’impressione è che Zhang voglia tenersi l’Inter per aumentarne il valore tramite stadio e il pareggio di bilancio. Probabilmente ha già valutato varie proposte più basse della sua richiesta. Qualora fosse costretto a cedere tutto a Oaktree, potrebbe anche riaprire i colloqui con uno di questi interlocutori.
Inoltre sappiamo che Suning si è tutelata in caso di cessione forzata a Oaktree con un contratto che gli garantisce un equo rimborso. I cinesi proveranno a dimostrare che il club sta crescendo e che i conti sono più puliti. Oaktree e Zhang, in ogni caso, sanno già cosa fare.