Il primo giocatore dell’Inter a parlare del caso Acerbi è Marcus Thuram: il francese riconosce palesemente la gravità della situazione
Thuram doveva prendere posizione sul caso Acerbi. Dovrebbero farlo tutti, anche se è plausibile che in tanti abbiano paura di dire troppo o troppo poco e di essere per questo investiti da una polemica destinata ad andare avanti ancora per molti giorni. La paura è che il brutto caso che ha riguardato Acerbi, accusato di insulti razziali rivolti a Juan Jesus durante Inter-Napoli, possa macchiare lo Scudetto dell’Inter.
Ma è una paura accessoria. Dato che quando si tratta di affrontare questioni così delicate è giusto mettere tutto il resto in secondo piano. Ed è questo sostanzialmente il pensiero di Marcus Thuram. L’attaccante dell’Inter dal ritiro della Francia. E ha preso posizione, pur non condannando direttamente il compagno di squadra.
Per Thuram la Federcalcio italiana ha fatto bene a rimandare a casa Acerbi, e Acerbi ha fatto bene ad accettare senza riserve la scelta dell’Italia. “In casi del genere“, ha detto Thuram, “non è il momento di andare in Nazionale. Quando c’è una procedura così grave, è giusto che il giocatore torni nel club per difendersi o dire cosa è successo“.
Thuram sul caso Acerbi e sul razzismo nel calcio: “Tutto questo è inaccettabile“
Intervenuto in conferenza stampa, Marcus Thuram non si è nascosto. Da sempre impegnato contro il razzismo, l’attaccante nerazzurro si è esposto sul tema più caldo del momento, nonostante il fatto che il suo club sia implicato in un caso di elevata gravità. “Io sono d’accordo con Maignan: dobbiamo uscire dal campo. Dobbiamo battere i pugni sul tavolo per far capire che tutto questo è inaccettabile“
Nel corso della stessa intervista, Thuram si è anche scusato per il colpo proibito a Savic durante Atletico Madrid-Inter. “Non dovevo farlo, ma non temo la VAR“, ha sorriso l’attaccante poi chiude il discorso della qualificazione mancata. Dopodiché ha ammesso che a Madrid, per lui, è stata una serata complicata. “Non fa mai piacere essere eliminati dalla Champions. Ma adesso vogliamo vincere lo scudetto“.
Riguardo alla propria Nazionale, Thuram ha detto che dopo gli Europei potrebbe anche partecipare alle Olimpiadi. Dipenderà tutto da Thierry Henry, ct dell’U21 e della selezione olimpica. “Se Henry mi chiama, io ci sono“, ha detto Tikus. E per l’Inter non è una buona notizia, specie perché la prossima stagione sarà fitta di impegni e servirà una preparazione completa già da metà luglio.
Novità sull’indagine della procura
Qualora Acerbi avesse davvero insultato Juan Jesus è ovvio aspettarsi una reazione da parte dei suoi compagni di squadra e della società. Thuram, ma non solo lui, dovrebbe essere verosimilmente poco contento di Acerbi. C’è il rischio che lo spogliatoio si spacchi?
Sì, potrebbero esserci conseguenze a livello mentale e morale sul gruppo-squadra, specie nel caso di una frattura fra chi è disposto a perdonare e chi no. Ma ora è presto per parlarne. Anche Thuram crede che Acerbi ora debba chiarire, difendersi. Solo dopo che la giustizia sportiva avrà deciso come rispondere al caso, la società nerazzurra e i suoi tesserati potranno capire come gestire la situazione.
Oggi la procura federale interrogherà Juan Jesus. A stretto giro è previsto che il giudice riceva la relazione. L’obiettivo è arrivare a una sentenza all’inizio della settimana prossima, quindi fra massimo quattro giorni.
Ci si aspetta che la procura ascolti anche l’arbitro del match, cioè Federico La Penna. Intanto, Chinè ha già acquisto le immagini per la prova tv. Ci sono poi le relazioni dei tre ispettori che si trovano in campo…