Kim all’Inter attraverso uno scambio alla pari con il Bayern: la nuova suggestione di mercato per la retroguardia nerazzurra
Anche se Acerbi dovesse non lasciare l’Inter, per i nerazzurri è necessario investire in difesa a fine stagione. Proprio Acerbi e de Vrij, trentasei e trentadue anni, non possono più garantire continuità di condizione dal punto di vista fisico-atletico, specie in una stagione in cui la squadra sarà chiamata a un vero e proprio tour de force, per via della Champions allargata e del Mondiale per Club.
Servirebbe un giocatore di qualità e personalità, che conosca bene la Serie A e sappia guidare il reparto, ponendosi al centro della retroguardia a tre allenata da Inzaghi. All’Inter piacerebbe poter arrivare a Kim del Bayern, e al coreano non dispiacerebbe tornare in Italia, dato che in Baviera ha perso il posto da titolare e si è sentito troppe volte criticato dall’ambiente e dalla stampa.
Ecco il punto: proprio il Bayern Monaco potrebbe proporre Kim all’Inter, all’interno di uno scambio alla pari. Ad Ausilio, l’ex Napoli piace moltissimo (vi abbiamo anticipato su questo sito che l’Inter avrebbe potuto riconsiderare la pista). I bavaresi lo hanno pagato 50 milioni e non lo cederebbero mai per meno di 45. Un prezzo insostenibile per l’Inter.
Tuttavia, il club nerazzurro potrebbe tentare la via del prestito oneroso, puntando sul fatto che anche al Bayern conviene non far svalutare l’investimento fatto l’estate scorso. Tutto però dipende dal prossimo manager del club tedesco. Con Tuchel, il campionato dei bavaresi è andato parecchio storto, e molti giocatori hanno espresso difficoltà dalle prime partite.
Inter su Kim: la via del prestito e la controproposta dello scambio
Una delle delusioni più grandi è stato proprio Kim. E di fatti nelle ultime partite il coreano è finito in panchina. Il Bayern Monaco potrebbe anche proporre all’Inter uno scambio alla pari Kim-Barella. Ovviamente la risposta nerazzurra sarebbe negativa. A viale della Liberazione si sta lavorando al rinnovo di Barella, che è considerato un intoccabile.
Per cederlo, ci vorrebbe solo un’offerta enorme. Quindi superiore ai 70-75 milioni. E dopo il rinnovo (fino al 2029, con stipendio da 7-8 milioni di euro all’anno, fra parte fissa e variabile), l’offerta da parte degli interessati dovrebbe per forza trascendere il limite degli 80 milioni.
Già in questo senso è facile notare la discrepanza di valutazioni: Barella, attualmente, costa quasi il doppio del coreano. L’Inter potrebbe anche trovare la formula giusta per un acquisto. Ma tutto dovrebbe comunque passare dal prestito. Un’operazione sul modello di quella che portò Lukaku per la seconda volta in nerazzurro di due anni fa potrebbe essere dunque riproposta o almeno riconsiderata.
Il vero problema è un altro. Kim è fuori mercato non tanto per via delle pretese economiche del Bayern (con cui ci si può accordare) quanto per l’ingaggio: guadagna più di Lautaro. E l’Inter non può permettersi in questo momento, proprio in vista degli aumenti all’attaccante argentino e a Barella, di appesantire ulteriormente il monte ingaggi.
Alternative low-cost
Kim, a oggi, è solo un sogno: l’idea dello scambio secco è impraticabile, quella dell’acquisto a titolo definitivo ancora più utopica. L’Inter investirà di sicuro in difesa, ma senza spendere eccessivamente, perché si punta al pareggio di bilancio, e i soldi da spendere (senza contare le possibili cessioni) sono meno di una trentina di milioni.
E da quei soldi devono uscir fuori un nuovo attaccante e un nuovo difensore. Forse anche un nuovo portiere. Considerando che con la cessione degli esuberi la dirigenza spera di poter aggiungere altri 20 milioni, la cifra complessiva da spendere sarà di 50 milioni circa. 15 se ne andranno per Bento. 20 per un attaccante. A quel punto resteranno solo gli spicci per il difensore.
Perciò si riparla di Smalling a zero (anche se le condizioni fisiche dell’inglese non promettono affatto bene). Oppure di Marin Pongracic del Lecce. Occhio poi a Kolasinac dell’Atalanta: è un terzino, ma in questa stagione ha figurato benissimo quando Gasperini lo ha schierato centrale..