“Gli elementi che deponevano a favore della tesi accusatoria di Jesus sono stati smentiti”. Ma spunta l’articolo 102 del Codice di giustizia sportiva
L’Inter non ha commentato, e non è detto che lo faccia, la sentenza con cui il Giudice sportivo ha assolto Acerbi che era stato accusato da Juan Jesus di avergli rivolto un insulto razzista nel corso della gara del ‘Meazza’ di domenica 17 marzo.
Potrebbe parlare lo stesso Acerbi, rimasto in silenzio per tutta la giornata di ieri a differenza della moglie Claudia Scarpari. Con una storia Instagram scagliatasi contro gli haters che hanno invaso i suoi social in questi scarsi dieci giorni, e con un commento “Sciacquatevi la bocca” al post IG della pagina ‘Chiamarsi Bomber’.
Nessun commento da parte dell’Inter, dicevamo, mentre il Napoli ha rilasciato un comunicato durissimo a difesa, ovviamente, del suo calciatore: “(…) Restiamo basiti. (…) Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli”.
Tante le analisi, moltissimi i commenti contro la sentenza e lo stesso Acerbi, ‘difeso’ invece dall’ex portiere Marco Amelia nel corso del suo intervento a Tv Play: “Credo che Francesco non sia razzista, lo conosco e penso questo. Era stata una cosa di campo finita lì, lo stesso Juan Jesus aveva conclusa la cosa al termine della partita. Il Giudice Sportivo ha fatto il suo mestiere, non andando oltre per non creare un precedente negativo per il futuro. Spero che tale decisione possa smuovere qualcosa, magari anche con Acerbi e Juan Jesus per dimostrare come il calcio possa aiutare a combattere il razzismo. Spesso nel calcio c’è tantissima ignoranza”.
Juan Jesus non potrà presentare ricorso, con la sentenza di Mastrandrea che potrebbe essere impugnata solo dal numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina. L’articolo 102 del Codice di giustizia sportiva sostiene, per l’appunto, che “il Presidente federale può impugnare le decisioni adottate dal Giudice sportivo nazionale quando ritenga che queste siano inadeguate o illegittime“.
Acerbi-Juan Jesus, l’avvocato Chiacchio: “Non è stata dimostrata l’offesa sazzista. Squalifica Santini grazie a una testimonianza”
“In giustizia sportiva non è necessaria la prova oltre ogni ragionevole dubbio, basta un grado indiziario appena superiore alla media. Ma questo grado non è stato nemmeno sfiorato, poiché tutti gli elementi che deponevano a favore della tesi accusatoria di Jesus sono stati smentiti: i video non hanno dimostrato le offese razziste, neppure l’audio dell’arbitro con il Var”. Così a ‘Radio Marte’, in merito alla sentenza Acerbi-Juan Jesus, Eduardo Chiacchio avvocato esperto in diritto sportivo.
Se il ‘caso’ Santini (il calciatore del Padova a cui sono state 10 giornate, ndr) è uguale? Lì la squalifica è arrivata grazie a una testimonianza (dopo mesi di indagine, ndr) – risponde Chiaccio – Invece per Acerbi-Juan Jesus, mancando anche questa, oltre ai video e l’audio, non c’è stata alcuna sanzione”.