Zhang sarebbe a un passo dal game-over: la stampa italiana dà ormai per spacciato il presidente cinese dell’Inter
Un’incessante tempesta di notizie sconfortanti. L’Inter attente che la burrasca si allontani, mentre le previsioni parlano di altri due mesi di condizioni meteo decisamente avverse. Si continuerà, giocoforza, a dover affrontare tuoni minacciosi, lampi, saette e acquazzoni fino al 20 maggio 2024.
Anche il Corriere dello Sport scrive che ormai il club è sempre più vicino a passare nelle mani di Oaktree. Tuttosport insiste invece sui guai legali di Zhang, ipotizzando uno scenario limite: il presidente cinese non sembra neanche in condizione di presentarsi a Milano per festeggiare la seconda stella, per paura di essere braccato dalla Guardia di Finanza.
La situazione tra Steven Zhang e Oaktree a proposito del destino dell’Inter è piuttosto complessa. E più ci si avvicina alla data del termine massimo fissato dal fondo statunitense per il saldo del debito, e più cresce l’ansia di un finale catastrofico. Come sappiamo, Oaktree, che ha fornito prestito significativo a Zhang nel 2021, pare che abbia di recente rifiutato una proposta di ristrutturazione del debito.
Sponda Suning, pare ci sia l’intenzione di mantene il controllo del club nerazzurro, continuando a trattare a oltranza con il fondo californiano. In ballo ci sarebbero la disponibilità a pagare tassi più elevati per la restituzione del dovuto, in cambio di un’apertura per ottenere nuovi margini di manovra. Molto dipende quindi da quali ulteriori garanzie Zhang saprà dare ai creditori e, probabilmente, dalla prospettiva dell’ingresso in società di un nuovo investitore.
Nessuno sa quale sia la vera strategia di Zhang. L’unica cosa certa è che i cinesi stanno lavorando per trovare una soluzione entro maggio 2024. In caso di mancato accordo, Oaktree potrebbe assumere la gestione dell’Inter, per cercare un nuovo acquirente o per mantenere il controllo diretto della società.
Per l’Inter cambierebbe poco: uomini di Oaktree sono già in contatto con la dirigenza nerazzurra e sanno dunque che l’organigramma attuale è ben strutturato per funzionare a livello gestionale e sportivo. In questo senso, se il club passasse nelle mani del fondo californiano, nessuno paventa grosse rivoluzioni. Anzi, c’è persino chi si attende maggiore stabilità. L’Inter non sarebbe poi il primo club calcistico a passare sotto il controllo di un fondo.
Il game-over di Zhang: cosa succede all’Inter
Si è ipotizzato che la strategia di Steven Zhang vertesse sulla ricerca di un espediente diretto o indiretto per posticipare il saldo del debito di qualche anno. E questo anche a costo di pagare più interessi. Il tutto sulla base di una previsione di crescita societaria tale da aiutarlo a produrre utili e a ridurre il debito storico.
Secondo quanto raccontato da vari analisti economici, una simile strategia non avrebbe però trovato consenso in Oaktree, che al momento non sembra voler aprire all’ipotesi del rifinanziamento. Due sono le possibili conseguenze. La prima, rimanda alla possibilità che Zhang trovi, in extremis, un altro finanziatore, ovvero qualcuno che gli presti i soldi da dare al fondo americano. La seconda, che Zhang ammetta di aver perso e, dopo il game-over, si attrezzi per guadagnare il più possibile dal passaggio dell’Inter a Oaktree.
Tutto sarà chiaro solo a maggio 2024, nel giorno in cui scadrà il famigerato prestito. Difficilmente ci sarà un riscadenziamento, che fino a qualche settimane fa sembrava possibile (Suning avrebbe offerto di restituire i circa 105 milioni di interessi maturati dal 2021 e di accettare un tasso più altro per la restituzione fra due anni del resto).
Come convincere gli americani
Il vero rischio per l’Inter riguarda l’incertezza. Il valore del club, nonostante i successi sportivi, rischia di crollare di fronte a una situazione così nebulosa. C’è anche il pericolo che Zhang continui a mantenere il controllo sul club senza annullare i propri debiti, anzi aumentandoli. Mentre la sua immagine viene minata anche dai vari problemi legali (debiti con le banche cinesi, impossibilità di tornare in Italia), rendendo complicato un accordo con un nuovo finanziatore.
Da ormai 9 mesi Zhang si trattiene in Cina. Secondo alcune teorie del complotto, sarebbe bloccato dal padre che teme che possa essere incarcerato. Più verosimilmente Steven Zhang è trattenuto da esigenze personali: non può permettersi di inimicarsi il partito comunicata cinese, che ha consigliato ai suoi imprenditori di non dedicarsi troppo agli affari all’estero, specie in contesto sportivo.
Il game-over per Zhang potrebbe scattare sia per questioni legali che finanziarie, ma il vero contesto in cui il giovane proprietario dell’Inter si gioca il suo futuro è quello politico. Se ha il supporto della Cina, nessuno può toccarlo.
Suning sta lentamente uscendo da una cupa crisi. Il titolo è stato sospeso dalle contrattazioni alla Borsa di Shenzhen a giugno 2021, dopo che il tribunale di Pechino ha ordinato il sequestro del 5,8% del capitale detenuto da Zhang Jindong. La situazione finanziaria del colosso ha poi subito l’esposizione debitoria verso Evergrande. Oggi sta affrontando, su pressioni del Governo, una delicata ristrutturazione del debito del gruppo.