Da ‘follia’ di mercato a caposaldo del reparto arretrato dell’Inter, il centrale Bastoni è cresciuto al pari del valore della formazione nerazzurra negli ultimi anni di permanenza fra Coppe e (quasi) due Scudetti
Prelevato dall’Atalanta quando era poco più che un ragazzino, l’Inter si è mossa come è suo solito muoversi. Lasciando partire in prestito, laddove possibile entro i confini del calcio italiano, i propri talenti ancora inespressi. Così da permettere loro un primo lancio nel calcio professionistico, per saggiare non soltanto le difficoltà che ciò può implicare ma per forgiare anche una forma mentis degna di un club blasonato e sempre intenzionato a migliorare i propri ranghi nel migliore dei modi.
Inizialmente non tutti avrebbero scommesso su Alessandro Bastoni, soprattutto in relazione al fatto che secondo bilancio fossero stati spesi 31 milioni di euro. Certamente non pochi ma parte della linea operativa dirigenziale di quei tempi, quando Giuseppe Marotta non era ancora ai vertici dell’organigramma societario e la priorità non era data dal sottoscrivere nuovi contratti a parametro zero. Di flop infatti ce ne sono stati, ma il centrale non è mai stato fra questi. Anzi, contrariamente alle attese, la crescita di Bastoni è stata eccezionale.
Tralasciando i suoi trascorsi tra Atalanta e Parma, il rientro a Milano è stato più che positivo ed ha iniziato a giocare con continuità divenendo una pedina utile per Antonio Conte fino alla vittoria dello Scudetto in campionato. Da allora soltanto meraviglie: grazie all’ascesa di Simone Inzaghi in panchina, per l’ex Atalanta c’è stato tanto su cui lavorare non soltanto entro i limiti delle mansioni da classico centrale ma anche in qualità di braccetto sinistro di spinta. Come del resto ha sempre voluto il piacentino in campo: non una figura statica che si limitasse al lavoro di copertura ma qualcuno che fosse in grado di spingersi oltre, con carattere e coraggio, senza forzature, quasi fosse un regista arretrato dai piedi buoni ed una visione senza pari.
In questo Bastoni è stato bravo a recepire le direttive, perfezionando i movimenti in allenamento ed applicando con sostanza tutti i precetti anche in partita. In pochi anni si è trasformato, lasciando dietro di sé una linea infinita di altri nomi nel suo ruolo. Oggi rappresenta non soltanto un perno di assoluta rilevanza per Inzaghi nell’Inter del presente ma ha assunto centralità anche nella Nazionale, a cavallo fra le gestioni di Roberto Mancini e Luciano Spalletti.
Tutti sembrano amarlo e volerlo, anche all’estero. Tanto che di mercato si è già discusso abbondantemente in passato e se ne parlerà ancora per molto in futuro, non che fosse un segreto. Il suo valore è raddoppiato andando a sfondare il muro dei 60 milioni che per un ventiquattrenne rappresenta soltanto uno dei primi punti di partenza per consolidarsi fra i migliori in Europa.
Ciò detto, gli interessamenti sul mercato e i sondaggi effettuati dalle big di Premier League negli ultimi tempi non spaventano. Non tanto per il fatto che l’Inter possa giocarsi qualche carta come suo rimpiazzo quanto per il fatto che, al contrario, non vi siano mai trapelate intenzioni volte alla cessione di uno dei suoi calciatori più preziosi ed influenti. La dirigenza nerazzurra potrebbe infatti scacciare ogni tentativo d’assalto per il cartellino dell’Azzurro da qui ai prossimi anni, consci della voglia da parte dello stesso Bastoni di proseguire la propria avventura meneghina per molto altro tempo ancora. Il suo destino sembra ormai segnato e legato indissolubilmente a questi colori.
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