Durante Milan-Lecce dello scorso weekend il terzino francese si è reso protagonista di un brutto episodio non passato inosservato difronte alle telecamere
Vince e convince la formazione di Stefano Pioli anche in occasione del turno valevole per la 31esima giornata del campionato di Serie A. Grazie alle reti siglate da Pulisic, Giroud e Leao, quest’ultima giunta nella ripresa, i rossoneri sono infatti riuscirsi a imporsi sulla squadra guidata da Luca Gotti, ferma ora al 14esimo posto in classifica a quota 29.
Ottima, nel complesso, la prestazione messa in mostra dall’attuale seconda forza del torneo, in questo momento a 11 punti di distanza dall’Inter, in attesa naturalmente della sfida che attende questa sera i nerazzurri allo Stadio ‘Friuli’ contro l’Udinese. Quale l’unica nota stonata della giornata? Se non altro la ginocchiata che ha visto protagonista Theo Hernandez, intervenuto in netto ritardo su Pontus Almqvist, calciatore del Lecce rimasto a terra dolorante per diversi attimi. Un gesto, questo, non affatto passato inosservato difronte alle telecamere e che sarebbe potuto costare carissimo al numero 7 della formazione salentina. Ne è di questo avviso anche Antonio Cassano, ex calciatore di Inter, Milan e Roma tra le tante.
Cassano: “Ginocchiata di Theo voluta, stava per spaccare il cranio ad Almqvist”
Una volta intervenuto dagli studi de ‘La Domenica Sportiva’, trasmissione televisiva in onda su Rai 2, Antonio Cassano ha avuto tempo e modo di commentare l’episodio che ha visto come protagonisti Theo Hernandez e Pontus Almqvist durante il secondo tempo di Milan-Lecce. Queste, in tal senso, le sue dichiarazioni:
“Bisogna dare 5 giornate di squalifica a Theo Hernandez perché quella data è una ginocchiata voluta. Io ho fatto il calciatore, l’ha preso e gli stava spaccando il cranio. Leao? È convinto di essere un fenomeno e c’è gente che gli va dietro. È un buon giocatore, con grande forza fisica e in grado, alle volte, di incidere in un campionato di medio-basso livello come il nostro. Non è mica un fuoriclasse come Lautaro, lui sì che è un leader”.