Per la stampa italiana potrebbe chiudersi già domani una questione importante relativa al futuro di Zhang come proprietario e presidente dell’Inter
A decidere sarà Oaktree ma sulla base delle garanzie offerte da Steven Zhang. E, malgrado le difficoltà oggettive, sembra esserci interesse reciproco a trovare un accordo. Finora, il rampollo dell’impero Suning non ha mai gettato la spugna. Nonostante la tempesta di accuse finanziarie e legali che sta affrontando, non smette di lavorare per poter continuare a guidare l’Inter. Con quale prospettiva e, dunque, con quale reale fine, è impossibile saperlo.
Come vi abbiamo più volte raccontato su questo sito, nessuno ha la minima idea di quali siano i piani concreti di Zhang, anche se è facile ipotizzare che le sue decisioni siano influenzate dai diktat della politica economica statale cinese.
E i cinesi non giocano mai a carte scoperte. Non si sbilanciano, agiscono agilmente nel segreto e manovrano in silenzio. Per TuttoSport, però, già domani 10 aprile 2024, potrebbe chiudersi per Zhang un procedimento assai delicato. La questione è delicata.
Si tratta del secondo procedimento promosso dalla CCBA, ovvero la China Construction Bank contro il presidente nerazzurro proprio in quanto numero uno dell’Inter. Ma neanche questo è detto… Infatti, il giudice potrebbe optare per un nuovo rinvio a giudizio. I fatti però dicono che il 22 marzo scorso la Corte d’Appello di Milano ha accolto il ricorso della potente banca cinese.
Ciò facendo, la giustizia italiana ha sostanzialmente stabilito di riconoscere anche in Italia la sentenza della Corte Suprema di Hong Kong relativa all’ormai famosa causa da 250 milioni di dollari. Soldi, secondo l’accusa, non restituiti da Zhang alla China Construction Bank dopo un prestito concesso nel periodo pandemico. La battaglia in tribunale cominciò nel 2021 e intanto, con gli interessi, la cifra da restituire sarebbe salita a circa 320 milioni di euro.
Va sempre precisato che questa causa non riguarda direttamente l’Inter. Ma secondo alcuni analisti, Zhang starebbe evitando l’Italia, da cui manca da agosto, proprio perché spaventato dalle conseguenze di questa battaglia legale in cui, finora, ha incassato solo sconfitte.
La prima nell’estate del 2022 a Hong Kong nel luglio 2022, e poi a New York e a Milano, dove la banca ha ottenuto il via libera a poter aggredire il patrimonio di Zhang per poter recuperare il debito. C’è da preoccuparsi? Un’altra condanna potrebbe allontanare ulteriormente Suning dall’Inter?
La causa contro Zhang può chiudersi domani: ecco cosa potrebbe succedere
Domani è attesa la conclusione del secondo capitolo della vicenda: la banca cinese ha chiesto l’annullamento della delibera con cui gli azionisti dell’Inter, nel lontano 2018, aveva stabilito che Zhang non avrebbe incassato nulla a titolo personale, come stipendio o emolumento, in quanto presidente.
C’è chi ci vede qualcosa di sospetto. Ma all’Inter è sempre stato così. Neppure Moratti incassava soldi per il proprio ruolo di presidente del club. E invece la banca cinese continua a chiedere al tribunale di Milano che quella delibera sia annullata in modo da poter pignorare la somma di tutti i possibili stipendi mai incassati da Zhang.
Nessuno può dire come il presidente dell’Inter stia vivendo questa situazione. Di certo non sarà per lui piacevole l’essere definito in tre continenti come insolvente. Ma non è neanche escluso che si sente poco attaccabile e fragile. Dalla Cina, il presidente continua a essere in contatto con la società e con la squadra. E dopo la vittoria all’ultimo minuto contro l’Udinese di ieri sera, Zhang si è fatto sentire anche sui social, con un commento inatteso.
La rimonta dei nerazzurri contro l’Udinese nei minuti di recupero grazie al goal di Frattesi ha emozionato tutti i tifosi dell’Inter e ha coinvolto anche Zhang, che ha postato una foto dell’esultanza del gruppo a fine partita corredata dalla scritta “Amala!”. E dopo l’imperativo, il presidente cinese ha aggiunto due cuori nerazzurri.