Mkhitaryan è tornato a grandi livelli di forma, ma Inzaghi ha paura di perderlo per il derby contro il Milan
L’ultima rete dell’armeno in serie A, risale alla quarta giornata. In quell’occasione Mkhitaryan decise di strapazzare il Milan con una doppietta: la prima rete arrivò al 5′, di destro, la seconda (il provvisorio 3-1) verso il 70′, di sinistro. Dopo quell’exploit, l’ex Roma non ha più segnato in questa stagione. Ma nessuno se ne lamenta.
Mkhitaryan sa essere decisivo altrimenti. Ed è per questo che Simone Inzaghi non riesce proprio a tenerlo in panchina. Dopo Yann Sommer, l’armeno è il giocatore nerazzurro più sfruttato dall’allenatore piacentino, che, puntualmente, alla fine di ogni partita deve fermarsi a tessere le lodi del suo centrocampista. Di solito lo descrive come “incredibile” o “importantissimo”.
E lo ha fatto anche lunedì scorso, dopo Udinese-Inter, in relazione allo splendido recupero che ha portato Mkhitaryan ad anticipare Thauvin, che stava ricevendo palla a pochi metri da Sommer su assist quasi perfetto di Kamara.
Thauvin ancora non ci crede. E infatti in partita si è lamentato, quasi volesse un rigore. Non si aspettava che l’armeno lo avrebbe seguito dalla metà campo dei bianconeri fino all’area dell’Inter e che poi avrebbe trovato il pertugio e il timing giusto per togliergli il pallone dai piedi. “Il salvataggio di Mkhitaryan è l’emblema del gruppo“, ha detto appunto Inzaghi.
Se l’Inter ha vinto contro l’Udinese, in pratica, lo si deve anche a quell’intervento (anche se forse il contropiede dei padroni di casa era in fuorigioco). E Inzaghi non può far altro che proteggere un giocatore così: uno che a trentacinque anni, dopo aver giocato più di 3000 minuti in questa stagione, ha ancora l’energia, la forza d’animo e lucidità per tornare indietro e salvare la sua squadra, mentre tutti gli altri dormono.
Rischio assenza Mkhitaryan contro il Milan: cosa sta succedendo
Inzaghi teme di poter perdere il suo giocatore fondamentale per una partita delicatissima, non tanto dal punto di vista dei numeri (lo Scudetto, l’Inter ce l’ha in tasca), quanto da quello emotivo: il derby contro i rossoneri. Mkhitaryan è infatti considerato a rischio per la partita contro il Milan. E non per una questione fisica.
Atleticamente, l’armeno continua a dimostrare brillantezza. Di certo gli ha fatto bene la sosta per le Nazionali, quando è rimasto a Milano a recuperare la condizione e a smaltire la fatica di un forcing cominciato ad agosto.
Come anticipato, in nerazzurro, solo Sommer ha più minuti in campo rispetto all’armeno. Se contiamo tutte le partite, comprese quelle di Coppa Italia e Champions, Mkhitaryan è a quota 3185 minuti giocati. Insomma, ha corso come un dannato in campo, per rendersi utile alla squadra, per più di 50 ore stagionali.
Chi al posto dell’armeno?
L’armeno è stato infatti schierato titolare in 30 delle 31 partite di campionato. L’unica volta che è rimasto in panchina dall’inizio è stato a Salerno. Anche in Coppa Italia è partito dalla panchina, ma poi è subentrato a Lautaro nel primo tempo supplementare.
Mkhitaryan’s defensive intervention was ELITE 🫡#UdineseInter pic.twitter.com/kwTNYEgHWv
— Lega Serie A (@SerieA_EN) April 10, 2024
In Champions si nota un’unica assenza, anche questa giustificata, dato che l’Inter era già certa della qualificazione. Inzaghi lo ha tenuto in panchina a Lisbona, contro il Benfica. E, a sorpresa, l’armeno potrebbe tornare in panchina anche domenica prossima. Ovviamente non per scelta tecnica, dato che Inzaghi preferirebbe giocare senza portiere che senza Mkhitaryan.
L’allenatore potrebbe considerare l’opportunità di lasciare l’ex Roma in panchina contro il Cagliari solo per calcolo. Cioè per avere Mkhitaryan in ottica derby, visto che l’armeno è diffidato. Gli altri due (Lautaro e Pavard) si sono presi un cartellino nel finale di Udine e quindi non giocheranno contro il Cagliari.
Inzaghi potrebbe anche decidere di premiare Frattesi, fondamentale quanto Mkhitaryan per la vittoria contro l’Udinese. L’ex Sassuolo è in ottima condizione. Però Inzaghi è allergico al turnover massiccio. E dovendo già rinunciare a Lautaro e Pavard potrebbe anche decidere di rischiare lo stesso l’armeno, contando sulla sua maturità tattica e tecnica.