Il gioiello da sacrificare sul mercato per far quadrare i conti potrebbe essere Davide Frattesi: l’offerta buona dev’essere un’offertona
Nessuna novità: in estate, l’Inter dovrà chiudere di nuovo mercato in positivo. I nuovi acquisti non a zero potrebbero arrivare solo dopo una cessione. Ecco perché non si può escludere un altro grosso sacrificio sul mercato. Si parla tanto di Dumfries, seguito dall’Aston Villa e altre squadre di Premier, e poi di Thuram, giocatore con la cui vendita il club nerazzurro potrebbe registrare una gigantesca plusvalenza.
Marcus piace al PSG e in Premier. In Inghilterra seguono anche Barella e Bastoni, che sono tuttavia considerati intoccabili dalla dirigenza. Con la cessione di Dumfries l’Inter potrebbe incassare più di 20 milioni. Una cifra che non offre troppa libertà di movimento in mercato.
Per migliorare la rosa, l’Inter capisce di dover intervenire almeno in tre posizioni. E per farlo servono soldi. Mancano un difensore centrale (l’erede di Acerbi, da piazzare al centro della difesa), un vero attaccante d’area di rigore (da tenere in panchina e buttare dentro quando è importante trovare soluzioni diverse rispetto a quelle offerte da Lautaro) e un laterale destro (con o senza cessione di Dumfries è fondamentale rinforzare la fascia).
Cedendo Thuram, il club nerazzurro potrebbe mettere in cassa più di 70 milioni cash (c’è chi dice 80), tutti di plusvalenza. Oro colato per il bilancio e per la programmazione sportiva. Ma in questo momento, dal punto di vista tecnico, l’addio a Thuram potrebbe essere assai doloroso. E non solo.
Pur constatando il vantaggio economico che potrebbe derivare dal perdere il francese, comincerebbe davvero a essere antipatico questo trend di dover rinunciare ogni anno a un asset, spesso anche solo dopo una stagione. Così l’Inter ha perso Hakimi, Lukaku e Onana.
Dolorose più o meno dolorose, il trend è chiaro
Il problema di base è che manca equilibrio tra costi e ricavi. Finché non ci sarà stabilità, l’Inter sarà sempre costretta a vendere asset per riequilibrare i conti, pagare i riscatti dell’anno prima e gli affari sbagliati.
Tecnicamente non è necessaria la cessione di nessun big. Poi, ovviamente, se si vuole puntare a rinforzare davvero la squadra, prendendo determinati giocatori, bisogna prima cedere. E se ti arrivano 60-70 per Thuram preso a 0, è facile immaginare che i dirigenti nerazzurri prenderebbero in considerazione l’opzione.
Nascerebbe però un problema. Quale attaccante prendere per sostituire uno come Thuram? Piace Albert Gudmundsson del Genoa, che sarebbe un ottimo innesto al posto di Arnautovic o di Sanchez, cioè come ricambio, ma potrebbe lasciare a desiderare come partner principale d’attacco del Toro.
La cessione di Davide Frattesi potrebbe essere forse meno dolorosa di quella di Thuram. L’ex Sassuolo non è un titolare, anche se si è dimostrato subito importante per l’Inter. Inzaghi apprezza l’agonismo e il cuore dell’ex Sassuolo ma non è ancora convinto che possa essere adeguato, per caratteristiche, a ricoprire con continuità la posizione di Barella.
Cessione Frattesi: sì all’uscita solo di fronte a un’offertona
In Serie A Frattesi ha raccolto 26 presenze condite da 5 goal di cui almeno 2 fondamentali. Un altro goal lo ha fatto in Champions. Un altro ancora lo ha segnato in Coppa Italia. E certi numeri hanno un loro peso. Occhio dunque alla Premier: dall’Inghilterra, e più precisamente dal Tottenham, potrebbe anche arrivare un’offertona per Frattesi.
Per far vacillare l’Inter servirebbero almeno 50 milioni. Per meno, il club nerazzurro non aprirebbe a una trattativa di cessione. Paratici, da Londra, potrebbe essere interessato. Da monitorare poi il futuro di De Zerbi, da sempre grande estimatore di Frattesi.
L’ex Sassuolo e Shaktar potrebbe essere ingaggiato da una big: si parla di Bayern Monaco e Manchester United. E in tutti e due i casi potrebbe fare il nome di Frattesi come acquisto gradito. Ma per Frattesi vale lo stesso discorso fatto per Thuram: la cessione sarebbe presa in considerazione solo di fronte a un’offertona.